Alfredo Altavilla non è uno qualunque: ex braccio destro di Sergio Marchionne nell’era FCA, manager che ha attraversato i casini di Alitalia (celebre la polemica sui “soli” 400mila euro l’anno), oggi è lo special advisor per l’Europa di BYD, il colosso cinese che sta spingendo a tavoletta sull’auto elettrica. E proprio da Altavilla arriva la frase che fa discutere: "Non ha più senso ritenere i cinesi come avversari. Serve avviare delle partnership". A rilanciarla è Emiliano Perucca Orfei, Masterpilot, che nel suo video su Youtube ricostruisce l’impatto di questo cambio di paradigma: "Altavilla ha già organizzato incontri a Torino con fornitori italiani, presentandoli ai cinesi. BYD sta costruendo stabilimenti in Ungheria e Turchia, ha una rete vendita in crescita e modelli che spuntano ogni sei mesi. Mentre in Europa servono anni per sviluppare un’auto, loro col massiccio uso dell’intelligenza artificiale passano dal concept al prodotto in appena 18 mesi. Hanno già le batterie allo stato solido pronte. E noi? Ancora a litigare sulle colonnine".
Il messaggio è chiaro: o ti allei o vieni asfaltato. Ma per Masterpilot il nodo è politico e culturale: "L’Europa non conta più nulla, è spettatrice di tutto. I cinesi sovrapproducono, il loro mercato interno non assorbe e allora ce lo scaricano addosso. Negli Stati Uniti non le vogliono, in Giappone neanche, e noi restiamo l’unico continente che se le prende". Altavilla cita la regola più antica del manuale (“se non puoi batterli, unisciti a loro”) e la applica al mondo auto. Il problema, sottolinea Masterpilot, è che così rischiamo di alzare bandiera bianca: "Le uniche cose buone che sapevamo fare, le automobili, ce le siamo autocassate con le normative del Green Deal. La soluzione di Altavilla sembra facile, ma è l’ennesima volta in cui l’Europa alza le mani e dice: fate di noi quello che volete". La chiosa di Masterpilot è amara e ironica: "Alla fine la scelta diventa solo tra hamburger e involtino primavera. Ma siamo davvero sicuri che arrendersi sia l’unica via?".
