Il sito Open titola “Ora gli europei credono nell’auto elettrica”. Ma Emiliano Perrucca Orfei, alias Masterpilot, ribalta il tavolo: "Credono un caz*o. 84,4% del mercato compra ancora auto con motore termico. 84,4 è più di 15,6". La tesi è semplice: la crescita dell’elettrico è gonfiata da incentivi e regole, non da desiderio reale. Numeri alla mano, per lui - che lo ha spiegato in un lungo video su Youtube - il “boom” è più narrativa che svolta: "Nel primo semestre 2025 l’elettrico è al 15,6%: per fare quel numero lì è sangue e merda. Le aziende non ci guadagnano un caz*o". E mentre i privati arrancano tra colonnine e ansia da ricarica, la vera spinta arriverebbe dalle flotte e dalle scelte fiscali: "Aziendalmente parlando ormai ti puoi comprare solo elettrica o plugin".
Il corto circuito è industriale, spiega Masterpilot: "Ti stanno inculando sulle termiche perché devono coprire i costi delle elettriche". E c’è pure la tagliola regolatoria: "Per non pagare multe devi vendere più del 20% di elettriche: Stellantis al 22%… siamo lontanissimi". Risultato: listini su, margini giù, e un equilibrio da funamboli. Intanto, dalla porta di servizio entrano i competitor asiatici: "I cinesi lavorano in dumping e propongono oggetti apparentemente concorrenziali. Chi favorirà questa cosa? I cinesi, forse sì". Le plugin? "Nessuno le carica: vanno in giro con 350 kg in più e consumano un botto, ma così sono green". Ma punto finale è politico, prima che tecnologico: "Stiamo distruggendo economie e posti di lavoro per inseguire una quota che non sta in piedi senza soldi pubblici". E chiosa: "Come si fa a scrivere che gli europei ci credono? Le aziende stanno fallendo". Se la matematica non è un’opinione, 84,4 batte 15,6. Tutto il resto è storytelling.
