La Porsche. Solo a pronunciarlo, ti viene in mente il lusso, la potenza, la tradizione. Emiliano Perucca Orfei, giornalista e youtuber, la ricorda così, quasi con nostalgia: “Avevi una fantastica gamma di macchine diesel che vendevi come il pane, cazzo. Diesel in giro è ancora pieno, ne vedi ancora ovunque. Erano macchine fantastiche, andavano da Dio. Anche la Cayenne diesel… la Panamera diesel… andavano bene. E in qualche modo te l’hanno pure perdonata, perché tra l’ibrido e il quattro cilindri del Golf GT messo un po’ storto sotto il cofano… insomma, te l’hanno passata.” Ma poi è arrivata la follia elettriciaistica. E lì, la Porsche, si è infilata in un vicolo cieco. “Erano entrati nel mondo elettrico in modo talmente folle da considerare sacrificabile uno, barra due, dei loro modelli di punta. Ti rendi conto? La Macan l’hanno sacrificata sull’altare dell’elettriciaismo. Una delle macchine che vendevano di più in assoluto, worldwide, la vendevano dappertutto. E hanno deciso di farla solo elettrica. 100% elettrica. Nella follia elettriciaistica, loro pensavano pure di venderla, ’sta roba. Vedi, alla fine gliela stanno lasciando lì… ma è ovvio!” Perché? Perché, tolte le prime migliaia di contratti da svedesi, olandesi e quei mercati dove il pieno alla colonnina fa figo, la gente normale non ci pensa nemmeno. “Chi compra quella macchina lì è gente nata con la macchina termica. Mai, poi mai, vorrà comprare un’elettrica. Figurati se hanno voglia di fermarsi alla colonnina ore… Almeno per altri dieci o quindici anni, comprerebbero benzina, sicuro, se ci fosse.” E allora smetti di piangere, dice Perucca Orfei. “Non è che devi lamentarti del fatto che hai perso 60.000 auto. Devi rimboccarti le maniche e tornare a fare le auto che sapevi fare prima. Non ci vuole una scienza. Il problema? Che tornare a fare le auto che sapevi fare prima ti impone tutta una serie di multe… che te si inculano, capisci?” E qui, il dito è puntato contro chi ha firmato i piani più assurdi. “Gli amministratori delegati di quegli anni, insieme all’Europa, avevano deciso di sposare la campagna elettriciaistica a tutti i costi entro il 2035. Spinti dall’universo cinese che foraggiava quello europeo per fare il famoso Green Deal e tutte queste puttanate. Alla fine della fiera, tutti hanno detto: ‘Va bene, capo Europa, le facciamo le elettriche. Ma tu ce le imponi’. E così, tra multe e regolamenti, hanno obbligato tutti a fare auto elettriche. Risultato? Il cliente te le sta lasciando lì. Non le vuole. E il dramma sarà l’effetto Avana: gente che continuerà ad andare in giro con termiche ricicciate per duemila anni.”

Perché l’auto elettrica non è per tutti, nemmeno in Europa. “A non tutti piace quel tipo di macchina lì. A non tutti funziona. Ci sono regioni – penso al sud Italia, alla Grecia, alla Sardegna – dove mai, poi mai, andranno in giro elettrico. Vai in Sardegna e ti ridono dietro. In Calabria ti ridono dietro. In Sicilia ti ridono dietro. Ma chi cazzo è che si compra un’elettrica in quei posti? Nessuno! Sono posti meravigliosi: pensano ad andare al mare, in collina, al lago, a vivere la vita e a mangiare bene… Figurati se gliene frega di comprare una macchina elettrica. È l’ultimo dei loro problemi.” Perucca Orfei inchioda l’ideologia verde al suo paradosso culturale. “È roba da elettricista del nord, che ha la paranoia di andare in giro elettrico per salvare il mondo. Perché l’europeo ha sta cultura di sentirsi più figo del resto del pianeta, di essere il primo a lanciare il cuore oltre l’ostacolo… E alla fine è stato il primo a incularsi con questa roba qua.” E qui, la mazzata finale: “Dell’auto elettrica in sé non mi frega niente. Ti posso dire che le auto elettriche vanno benissimo. Ma sono altrettanto fantastiche a benzina. Quindi perché devo andare in giro con una roba del genere, quando posso andare a benzina senza rompermi i coglioni? Senza diventare Capitano Kirk facendo le rotte. Senza scegliere alberghi o ristoranti in base alla colonnina. Senza arrivare e trovarla tagliata, o occupata da uno con la Mini termica del cazzo, come mi è successo due settimane fa a Cesenatico.” Il colpo di grazia è sulle vere motivazioni di chi compra elettrico: “Se chiedi a un elettricista medio perché si è comprato l’elettrica, mai poi mai ti dirà che è per l’inquinamento. Se la sono presa perché si ricaricano in garage, col pannello fotovoltaico, e non spendono un cazzo. È solo questione economica: sono ragni di puttana. E mettono in difficoltà aziende come questa, perché fanno il gioco della Cina e distruggono tutto quello che è stato creato in questi anni. La follia è questa.”
