Sono passati due mesi da quando nonna Pierina, settantottenne infermiera in pensione, è stata strappata alla vita. Eppure, l'identità del suo assassino rimane ancora avvolta nel buio. La trama si è complicata ulteriormente nelle ultime settimane con sospetti che ruotano intorno ai familiari, mentre analisi di trace di sangue e autopsie possono rivelare chi sia il colpevole. Mentre la comunità cerca risposte, la vicenda si intreccia con una tresca amorosa proibita e con la mancanza di indagati. Almeno fino ad oggi. Negli ultimi giorni però gli investigatori hanno dichiarato di essere riusciti a dare almeno un’altezza approssimativa dell’assassino di Pierina. Sarebbe un uomo alto circa 1.80. Un’informazione preziosa ricavata non solamente dalle telecamere di video sorveglianza che avrebbero ritratto un uomo alto. Ma anche, e forse soprattutto, grazie a tecniche sofisticate che analizzano la posizione e la direzione delle ferite sul corpo della vittima. In particolare, in sede autoptica l’altezza dell’offender si ricava dalla profondità e dall’angolatura dei tagli. Così come l’altezza approssimativa si può estrapolare attraverso la Bloodstain Pattern Analysis, la tecnica forense che analizza gli schizzi di sangue. In questo caso, quelli presenti sugli abiti di Pierina, ma in particolar modo quelli lasciati sulla scena del crimine. Vale a dire il garage di via del Ciclamino. Parlando in termini pratici. Lo studio dei pattern di tracce ematiche si basa appunto sull'osservazione e sull'interpretazione dei modelli formati dal sangue all’interno di una scena del crimine. Quel che rileva è dunque la forma, la dimensione e la distribuzione delle macchie per ricavare informazioni sulle dinamiche dell'evento. Di conseguenza, lo studio dell'angolo di impatto e dell'altezza di proiezione delle gocce di sangue può fornire una stima approssimativa della statura dell’assassino. Per intenderci, se gli schizzi formano un angolo più acuto significa che il sangue è stato proiettato da una posizione più elevata. E che quindi l’offender è una persona di statura medio alta. Mentre un angolo più ampio può suggerire una fonte più vicina al piano orizzontale. E dunque incanalare le indagini verso un omicida di statura medio bassa. Solito discorso si può fare con l’altezza di proiezione. Dunque, una maggiore altezza di proiezione sul muro può indicare una statura più elevata dell’assassino. Al contrario, una minore altezza suggerisce che a colpire è stata verosimilmente una persona di statura più bassa.
Ma torniamo a nonna Pierina. Perché i sospetti secondo quanto trapela dalle indagini si sarebbero concentrati tutti su Louis Dassilva, l’amante di Manuela Bianchi, nuora della vittima? Come detto, la persona responsabile dell'uccisione di Pierina Paganelli è di statura elevata, almeno 1 metro e 80, secondo quanto indicato dal medico legale che ha esaminato il corpo della vittima. Ma c’è di più. Le telecamere di sorveglianza della farmacia nei pressi del condominio dove abitava nonna Pierina rivelano una figura sospetta: un uomo che si allontana dal condominio intorno alle 22.20 del 3 ottobre, poco dopo l'omicidio di Pierina. L'uomo aveva qualcosa in mano. Chiaramente, essendo poco nitide le immagini, gli inquirenti non sono riusciti a identificarlo chiaramente. Così, hanno fatto alcune simulazioni facendo transitare sotto quelle telecamere persone di diverse carnagioni e corporature per confrontare le registrazioni con l'aspetto di Loris Bianchi e Louis Dassilva, rispettivamente fratello e amante di Manuela Bianchi, la nuora di Pierina. Nessuno dei due, però, risulta al momento indagato. Louis, originario del Senegal e moglie di Valeria, amica di Manuela, è stato ripreso dalla telecamera della farmacia alle 19.30 della stessa sera. Indossava una maglietta bianca che non ha fornito nell’immediatezza e che non è mai stata ritrovata. Proprio la questione maglia è parte dei sospetti. Ciò perché il giovane ha consegnato una maglietta a maniche lunghe e non a maniche corte come invece immortalava la telecamera. Ricapitoliamo. Louis e Manuela inizialmente hanno negato pubblicamente la loro relazione fin dall’inizio, ma le indagini li hanno clamorosamente smentiti. Ed i motivi di questo negazionismo sono diversi, anche se tutti riconducibili al culto. Rispetto al quale avrebbero potuto avere gravi ripercussioni. Anzitutto, la possibile espulsione di Manuela dalla congregazione dei testimoni di Geova. Non solo per adulterio, ma anche perché Louis non è un affiliato ai testimoni di Geova. E questo poteva costituire un altro grande problema dato che i fedeli possono relazionarsi solamente tra di loro. Inoltre, il tradimento in sé avrebbe potuto comportare l’espulsione di Manuela. Difatti, secondo le regole della congregazione, il marito può allontanare la moglie in caso di adulterio. È quindi un caso che Pierina sia stata uccisa solamente qualche giorno prima che il figlio Giuliano, nonché marito di Manuela, venisse dimesso dall’ospedale? Ricordiamoci che, nei momenti in cui Pierina veniva uccisa, sua nuora scriveva messaggi proprio a Louis nei quali palesava le sue preoccupazioni perché il giorno seguente sarebbe stata discussa la sua posizione all’interno proprio dei Testimoni di Geova. Messaggi ai quali Louis non ha mai risposto. Ad oggi nessun indagato e tutti i condizionali sono d’obbligo. Le coincidenze sulla scena del crimine però non esistono.