Sebastiano Visintin diceva di star testando la sua nuova GoPro mentre Liliana Resinovich svaniva nel nulla. Era il 14 dicembre 2021. Tre settimane dopo, il corpo di Liliana – 63 anni, pensionata – viene ritrovato senza vita in un boschetto a Trieste. Oggi, a quasi tre anni e mezzo di distanza, il marito è indagato per omicidio e il suo alibi, un montaggio video su due ruote, scricchiola, come riportato dal settimanale Giallo. A insinuare il dubbio ci ha pensato Paolo Ferrini, youtuber toscano con la passione per i dettagli. Ha passato al setaccio i 14 filmati girati da Sebastiano quel giorno, consegnando alla procura un’analisi tecnica che sa di sabotaggio. Secondo Ferrini, nei video mancano pezzi, interi file sarebbero stati cancellati e le clip residue mostrerebbero dati temporali impossibili: come fare 600 metri in bici in 18 secondi (100 km/h) o 800 metri in 13 secondi (250 km/h). Magari fosse la nuova Tesla. Ci sono orologi che battono in anticipo, numerazioni dei file che partono dal 449 (ma non era un test, Seba?), richieste strane fatte al cognato tipo: aiutami a installare la GoPro Quik, dalla serie ché magari un giorno mi serve un alibi. E quel giorno, guarda caso, era due settimane prima della scomparsa di Liliana.


Visintin giura di essere stato nel suo laboratorio ad affilare coltelli fino a mezzogiorno. Ma il telefono risulta spento per tre ore, nessuno l’ha visto entrare né uscire e l’unica sua traccia sono quei video zoppicanti. E allora: se li hai visti, riguardati, montati – come pare – come fai a sbagliare orari e tragitti nel raccontarli? Gli inquirenti adesso passano al microscopio ogni oggetto sequestrato in casa: coltelli, guanti, un giubbotto a figure geometriche, un maglione a scacchi, un braccialetto spezzato. Intanto i legali di Visintin rispondono colpo su colpo: hanno nominato due periti di parte – un medico legale e un informatico – per cercare di smontare la tesi dell’omicidio e riabilitare l’alibi del marito “GoPro addicted”. E Sebastiano? Dopo anni di talk show, ora fugge dalle telecamere: “I giornalisti mi assediano, mi bussano alla porta anche di notte”, ha detto. Ma è difficile scappare dalla scena quando è proprio la scena che ti sei costruito a inseguirti.

