Tra le tante interpretazioni che circolano sul messaggio inviato da Liliana Resinovich a Claudio Sterpin poco prima della sua scomparsa, non c’è ancora una lettura condivisa. Quel testo è da considerarsi una lettera di addio, un grido di aiuto da chi si sentiva in un momento difficile, oppure semplicemente una dedica carica d’affetto? La questione resta aperta, anche perché, durante la puntata di Chi l’ha visto?, Sterpin ha rivelato di aver aggiunto lui la firma “tua Lilly” alla poesia che Liliana gli aveva inviato.
Il senso complessivo del messaggio, però, non cambia: sembrerebbe la testimonianza del legame profondo tra i due. Come ha spiegato l’avvocato Federica Obizzi, legale della nipote di Liliana, Veronica, “quella poesia fa parte dei numerosi messaggi, canzoni e testi che i due si scambiavano, confermando l’esistenza di un rapporto intimo e intenso”.
Tuttavia, l’avvocato precisa che non si può attribuire un significato unico e definitivo alle parole contenute nel testo, che in realtà provengono da una raccolta di poesie di Francesco Versace del 2014 e furono ripubblicate sul web nel 2017 da Giulia Torelli. "Questi versi vanno valutati insieme ad altre evidenze investigative" ha aggiunto, come le conclusioni della seconda autopsia e l’assenza di impronte papillari di Liliana sui sacchi neri nei quali è stata trovata, elementi che fanno propendere per una scena di omicidio.

Diverso, invece, il punto di vista dei legali di Sebastiano Visintin, marito di Liliana e indagato per la sua morte. Gli avvocati Paolo e Alice Bevilacqua hanno sottolineato come quella lettera possa essere interpretata in modi diversi. “Non conosciamo con certezza né l’autenticità, né la provenienza, né le modalità di composizione di questo testo”. Inoltre, i difensori di Visintin hanno messo in evidenza la tempistica con cui la poesia è stata resa nota: “Ci sorprende che questo scritto, già presente negli atti, venga portato alla luce proprio il giorno dopo l’incidente probatorio, soprattutto considerando che Sterpin, alla fine del controesame, aveva risposto seccamente ‘no’ a una domanda su eventuali ulteriori dichiarazioni, e che era stato diffidato a non rivelare nulla di ciò che custodiva”.
A Sterpin era stato anche chiesto se Liliana avesse manifestato intenzioni suicide, e lui aveva risposto negativamente. “Se questa poesia è autentica e le è stata inviata da Liliana prima della scomparsa potrebbe sostenere una versione diversa da quella sostenuta dalla Procura”. Ora i difensori attendono la decisione della gip Flavia Mangiante sulla richiesta di incidente probatorio, che dovrebbe permettere ulteriori analisi genetiche, dattiloscopiche e merceologiche sui reperti, oltre a una nuova perizia medico-legale.

