Dopo l’incidente probatorio durato cinque ore, Claudio Sterpin, storico amico di Liliana Resinovich, ha raccontato a Mattino 5 News quanto accaduto. La sua testimonianza, ritenuta attendibile dalla procura, è stata acquisita per cristallizzare i fatti in vista di un possibile processo. Sterpin ha spiegato di aver ribadito davanti ai magistrati quanto sostiene da anni: “Io non mi sentivo per niente osservato, ho detto tutto quello che intendevo dire, pari a pari alle cose che sto continuamente dicendo da tre anni e mezzo, niente di nuovo”. Ha poi aggiunto: “Io non ho fatto altro che ripetere per l’ennesima volta la nostra storia e le nostre intenzioni, l’impossibilità di suicidarsi visto che stava coronando il sogno di una vita, bisognerebbe essere ottusi solo a pensarlo”. E ha concluso: “La ripeterò in eterno fino a che non avrò fiato”.
Sulla possibilità che l’omicidio sia stato compiuto da più persone, Sterpin ha ribadito quanto detto in passato: “Questa cosa l’ho detta tre anni fa, appena è successo il fatto. È letteralmente impossibile, vorrei vedere uno a fare tutto quel lavoro su quel pezzetto di sentiero impervio”. Ha descritto il luogo dove è stato trovato il corpo come difficilmente accessibile, soprattutto al buio, tra il 4 e il 5 gennaio 2022: “Un lavoro sporco fatto da più persone, una è pochissima, due sono poche, mentre la terza poteva essere utile per indicare la strada a chi faceva il lavoro di facchinaggio”. E ha concluso in modo categorico: “Liliana Resinovich con le sue gambe non sarebbe mai potuta andare lì in quel posto, lo dico al 100%”.

All’arrivo di Sterpin in tribunale, Sebastiano Visintin, marito di Liliana e unico indagato per omicidio, ha reagito con toni accesi, dicendo: “Rispetto per Liliana, no che si può fare quello che vuoi con le mani, rispetto per Liliana, questo chiedo e basta”. Poi si è chiuso in un silenzio teso, non rispondendo alle domande dei cronisti. Sterpin ha risposto sempre su Mattino 5 News: “Sebastiano manca di rispetto, è lui che dice che con le mani si può fare quello che si vuole, al di là che è una verità assoluta, io non l’ho mai detto”. Ha descritto invece la sua relazione con Liliana come fatta di momenti intimi e affettuosi: “Talvolta visto che lei si fermava spesso a pranzo, poi assieme andavamo al cimitero ai rispettivi congiunti, noi ci trovavamo spesso sul tavolo del soggiorno, uno da una parte e uno dall’altra, a guardarci negli occhi e a tenerci per mano e ripetere decine di volte, ciao amore”.
Ha poi respinto le accuse di Visintin: “Io non ho messo in cattiva luce Liliana con queste parole come dice Sebastiano, lui si inventa delle cose a beneficio di non si sa che e a che cosa, è solo farina del suo sacco”. Secondo Valentina Trefiletti, inviata di Mattino 5 News, Visintin sarebbe apparso “particolarmente nervoso e silenzioso”, con la sensazione che volesse supervisionare quanto detto da Sterpin. L’ex maratoneta però ha replicato: “Lui mi ha provocato? La provocazione non è stata accolta”. Infine, Sterpin ha chiuso ogni possibile botta e risposta con l’uomo che fu il marito di Liliana: “A me non risulta. Non ho detto una sola cosa che non sia vera, comunque non voglio entrare in polemica, meno lo nomino e meglio sto”. Ora, si attende la decisione della procura sulla posizione di Visintin. La perizia della dottoressa Cristina Cattaneo parla chiaramente di omicidio, ma non chiarisce dove sia rimasto il corpo di Liliana Resinovich tra la scomparsa, il 14 dicembre 2021, e il ritrovamento a gennaio 2022. Intanto, l’indagine resta aperta, e non è escluso che ci siano nuove mosse giudiziarie nei prossimi mesi.

