Una chat criptica, fatta di sigle affettuose e frasi in codice. Una lingua privata, a tratti tenera, a tratti indecifrabile. Ma forse anche la chiave per capire cosa è davvero successo a Liliana Resinovich, la sessantatreenne scomparsa il 14 dicembre 2021 a Trieste e ritrovata morta tre settimane dopo, infilata in due sacchi neri, rannicchiata in posizione fetale, in un parco pubblico. Ora quella corrispondenza privata è oggetto di una consulenza tecnica che sta cercando di ricostruire, parola per parola, l’ultimo scambio tra Liliana e il suo amico di sempre, Claudio Sterpin. Una relazione che, per gli inquirenti, era molto più di una semplice amicizia. Venerdì 20 giugno, Pomeriggio Cinque News ha mostrato in esclusiva alcuni dei messaggi contenuti nella chat, rivelando il contenuto dell’ultimo sms inviato da Sterpin a Liliana, alle 8.12 del giorno della scomparsa: “Cambg…”, decifrato come “Ciao amore mio buongiorno…”. Da quel momento, più nulla. Né risposte, né chiamate. Solo silenzio.

Il giorno prima, Liliana gli aveva scritto: “In relax, pensando a domani, amore mio”, e aveva chiuso con un “Bn1m” (ovvero “Buonanotte amore mio”). Il 12 dicembre, gli aveva mandato la foto di un biglietto: “Perché ti voglio bene”. E ancora, una frase che oggi suona come un presagio: “Quando non mi vedrai, quando non ci sarò più, tu cercami nei tuoi ricordi, io ci sarò”. Oggi quel dialogo è diventato un elemento centrale dell’indagine. Anche perché, da qualche mese, Sebastiano Visintin, marito di Liliana, è ufficialmente indagato per omicidio. “La procura ha le sue teorie, io sono sereno, non ho nulla da temere. Con i miei avvocati capiremo meglio”. Ma a non credere mai alla versione del suicidio è proprio Claudio Sterpin, che fin dall’inizio ha puntato il dito contro Visintin: “Liliana non è morta per caso. È stata eliminata perché voleva andare via di casa. Il marito sapeva tutto di noi. Era informato, anche da parte sua. E hanno litigato”. Secondo Sterpin, la donna non si sarebbe mai tolta la vita, e la dinamica del ritrovamento del corpo, senza segni di violenza apparente ma in condizioni anomale, resta ancora tutta da chiarire.