Davide Barzan, per alcuni è un “criminalista”, per altri un truffatore con l’abito buono. Le Iene lo avrebbero smascherato in prima serata, tra testimoni, vecchie denunce e incastri di fumo. Un personaggio controverso, già salito agli onori della cronaca per il suo doppio ruolo nell’omicidio di Pierina Paganelli: prima vicino a Louis Dassilva e Valeria Bartolucci, poi al fianco di Manuela Bianchi, che ha accusato Dassilva di essere l’assassino. Ma il plot twist più grande è arrivato con una semplice domanda: “È davvero un avvocato?”. No. E lo ha ammesso lui stesso. A rincarare la dose, due nuove testimonianze raccolte da Le Iene. La prima è di Maurizio, parrucchiere di Riccione: «Avevo bisogno di un avvocato per la compravendita di un immobile, mi hanno presentato Barzan: giacca, cravatta, sorriso facile. Gli ho dato 30.000 euro di caparra, ma il contratto non è mai stato registrato all’Agenzia delle Entrate. In quel locale, intanto, ha aperto una pokeria». Alla richiesta di spiegazioni, Barzan è sparito. Solo grazie all’intervento di un vero legale, Maurizio ha riavuto 20.000 euro. Diecimila? Persi.


Poi c’è Giulia, un’ex amica. Barzan le propone un affare immobiliare a Dubai. «Mi fidavo. Per me era un amico, un confidente». E invece? Una truffa. Quarantamila euro volatilizzati, senza mai vedere né una ricevuta né un ritorno. «Mi vergogno. Ma fa ancora più male quando ti frega qualcuno a cui volevi bene». Il ritratto che esce da Le Iene è quello di un uomo con un passato tutt’altro che trasparente: nel 2013 un albergatore lo denunciava per insolvenza fraudolenta, minacce, furto e truffa. Undici mesi in un hotel del salernitano, insieme ai familiari, senza mai pagare. Barzan, oggi, grida al “sciacallaggio mediatico” dai salotti di Ore 14. Ma le storie iniziano ad accumularsi e fanno tutte la stessa puzza: quella di una truffa elegante, fatta con la voce giusta, il lessico forbito e la giacca stirata. Ma pur sempre una truffa.

