Continuano i colpi di scena nel giallo dell’omicidio di Pierina Paganelli, la donna di 78 anni uccisa con ben 29 coltellate nell’ottobre del 2023 nel garage della palazzina in cui abitava in via del ciclamino a Rimini. Ma cosa è accaduto stavolta? Si sono conclusi gli accertamenti sui 34 reperti consegnati dalla Scientifica al superperito del Tribunale Emanuele Giardina. Da questi accertamenti è emerso che nessuna traccia di Luis Dassilva, al momento in carcere come unico indagato per la morte di Pierina, è presente sia sugli abiti della donna che sulla scena del crimine. Ad esprimere, ovviamente, grande soddisfazione per questo risultato Valeria Bartolucci, moglie del 34enne senegalese: “Apprendo dagli organi di stampa che gli esami del Dna, effettuati sulla scena dell’omicidio della povera Pierina, escludono la presenza mia e di mio marito. Accolgo la notizia con sommessa soddisfazione, atteso che è da più di un anno che ripeto, in ogni sede, che né io, né Louis siamo coinvolti. Adesso mi aspetto la scarcerazione”.
A commentare l’esito degli accertamenti anche l’avvocato Riario Fabbri, che difende Louis Dassilva insieme al collega Andrea Guidi: “Paura per il Dna c’era. Perché avrebbe potuto esserci anche una contaminazione involontaria della scena, quando lui è andato a toccare il corpo di Pierina al momento del ritrovamento. Si è confermato però quanto dichiarato in interrogatorio: che l’avesse toccata solo per sentire il battito e in zone che non erano oggetto di approfondimento degli accertamenti sul Dna. La paura quindi era che avesse contaminato la scena con questo atto, ma alla fine si è confermato quello che confermava la difesa”. Concluso questo capitolo la difesa di Dassilva pensa già all’incidente probatorio sul video della telecamera che, secondo l’accusa, lo incastrerebbe sulla scena del crimine. Si va verso una possibile scarcerazione? Ma soprattutto, cosa accadrà ora?