I riflettori sono nuovamente puntati su via del ciclamino, a Rimini, dove si è consumato più di un anno fa l’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa con ben 29 coltellate nel garage della palazzina in cui abitava. Un omicidio che in questi mesi si è trasformato in un vero e proprio giallo e, ricordiamo, omicidio per cui al momento c’è un solo indagato: Louis Dassilva. Il 34enne senegalese viveva nello stabile della vittima. Non solo, era anche l’amante della nuora di Pierina, Manuela Bianchi. Tutti i protagonisti di questa storia, al tempo del delitto, abitavano nello stesso palazzo. Palazzo che è tornato ad essere al centro della scena, dopo il furto a casa di Pierina, casa posto ancora sotto sequestro. Due ladri, infatti, si sarebbero introdotti nell’abitazione al terzo piano entrando dal balcone dopo essersi arrampicati al tubo della grondaia. Per poi, come se nulla fosse, uscire dalla porta principale violando i sigilli posti dall’autorità competente.
Ma cosa hanno rubato? I ladri hanno smurato la cassaforte che però conteneva soltanto dei documenti, per poi abbandonare la refurtiva nel cortile condominiale. Possibile che nessuno nel palazzo si sia reso conto di nulla? Che non abbia sentito nessun rumore? Anche perché, i ladri, nello smurare la cassaforte avranno sicuramente fatto molto rumore. Infatti, qualcuno ad aver sentito qualcosa c’è: Valeria Bartolucci, moglie di Louis Dassilva. “I rumori li ho sentiti, ma ho imparato la lezione. I vicini non si… ti fai gli affari tuoi, sennò ti rovinano la vita”. Quindi avrebbe preferito non allertare nessuno, pur avendo sentito i rumori provocati dai ladri…