Giuliano, Giacomo e Chiara Saponi, i figli di Pierina Paganelli, morta il 4 ottobre 2023, sono intervenuti prima dell’incidente probatorio di martedì 25 con un appello diretto a Manuela Bianchi, la nuora di Pierina. Il motivo? Vogliono che dica tutto, nonostante le presunte minacce e i pericoli che sta correndo, oltre a quella che fuori dall’interrogatorio (ma a favore di telecamere della caserma) Manuela stessa ha definito una campagna di odio contro di lei. Il messaggio della famiglia Saponi è chiarissimo: “Trova il coraggio di dire tutto ciò che sai. Anche alla luce delle gravi minacce ricevute da te e da Giorgia [la figlia di Manuela Bianchi, ndr] possiamo solo immaginare le remore, le angosce e le paure che ti hanno impedito di parlare fino ad ora, ma adesso devi trovare il coraggio di dire tutto ciò che sai”. I tre fratelli hanno poi concluso: “Ormai più nulla potrà restituirci la mamma, abbiamo solo bisogno di sapere la verità su quanto accaduto. Solo in questo modo il suo assassino potrà essere assicurato alla giustizia e la mamma potrà finalmente trovare la pace”. Ma di che minacce si parla? Per ricostruire la vicenda aiuta ricordare le parole di Manuela Bianchi del 4 marzo: “Credo di essermi sfogata troppo con Louis e che magari lo sfogo gli aveva fatto alimentare odio nei confronti della mia famiglia”. La famiglia Saponi chiede a Manuela di avere coraggio nonostante Louis Dassilva ora possa uscire dal carcere?

A commentare queste dichiarazioni è Roberta Bruzzone, che a Ore 14, un programma di approfondimento pomeridiano su Rai2, evidenza l’incongruenza tra queste parole e altre dette in passato sempre da componenti della famiglia di Pierina: “Non più tardi di qualche giorno fa Saponi, sentito proprio in una trasmissione televisiva, diceva esattamente il contrario, che non aveva timore, che non gli era mai successo niente nei sette mesi in cui Dassilva era rimasto a piede libero e che alla domanda diretto su questo aspetto non si sentiva per niente minacciato nella prospettiva che lui tornasse a piede libero. Vedo che qui le cose cambiano velocemente”. Roberta Bruzzone, che parteciperà all’incidente probatorio per un confronto diretto con Mauela Bianchi, come già annunciato, adotterà una linea dura nei confronti della donna che da settimane sostiene, dopo una prima ritrattazione, la colpevolezza di Dassilva, mentre i reperti sulla scena del crimine sembrano essere insufficienti per accusarlo: “Non voglio anticipare quello che succederà, però posso dirti che abbiamo spacchettato tutte le sue dichiarazioni in circa trecento macroscopiche incongruenze e domani tutto questo sarà oggetto del nostro controesame. Mi auguro per lei che sia estremamente riposata e che abbia diverse bottigliette d’acqua con sé”.

