Il caso di Manuela Bianchi, la nuora accusata di favoreggiamento nell’omicidio di Pierina Paganelli, ha visto un'importante fase di aggiornamento con il proseguimento dell’incidente probatorio. La 34enne è stata chiamata a rispondere delle sue dichiarazioni e del suo ruolo nella vicenda che ha scosso la comunità di Rimini. La vittima, Pierina Paganelli, fu trovata senza vita, accoltellata 29 volte, nel garage del palazzo in cui abitava la mattina del 4 ottobre 2023, ma ancora molte ombre restano sulla dinamica dei fatti e sul coinvolgimento delle varie persone coinvolte. Louis Dassilva, l’uomo attualmente in carcere accusato dell’omicidio, avrebbe chiesto l’aiuto di connazionali senegalesi per eseguire dei riti voodoo contro sei poliziotti e il sostituto procuratore Daniele Paci. Gli investigatori hanno recuperato un messaggio risalente a poco dopo il delitto, che ha alimentato i sospetti su un possibile tentativo di interferire con le indagini. In quel messaggio, Dassilva avrebbe richiesto l’esecuzione di riti voodoo, alcuni dei quali prevedevano anche il sacrificio di animali, contro i membri delle forze dell’ordine coinvolti nelle indagini.


Il 35enne senegalese, nel corso di un interrogatorio del 17 marzo scorso, ha confermato di credere in questi rituali, aggiungendo dettagli inquietanti, come bottiglie di vino regalate a Manuela Bianchi e polveri inviate dal Senegal per “purificarsi” tramite riti voodoo. Dassilva, però, ha specificato che i riti hanno effetto indipendentemente dal fatto che la persona coinvolta ci creda o meno, suscitando preoccupazione tra gli inquirenti. Nel frattempo, Manuela Bianchi è tornata a parlare, sebbene con alcune incongruenze rispetto alle sue dichiarazioni iniziali. Inizialmente, aveva raccontato di essere stata la prima a scoprire il corpo di Pierina Paganelli e di aver allertato i vicini. Ora, però, la sua versione è cambiata: avrebbe appreso dal suo ex amante della morte dell’anziana e ricevuto istruzioni su come comportarsi, compreso il consiglio di avvisare i soccorsi. La sua testimonianza, quindi, solleva nuovi interrogativi sul suo possibile coinvolgimento nella gestione del delitto, sebbene resti da chiarire il suo ruolo effettivo nel favoreggiamento. Il caso resta aperto, e le prossime settimane potrebbero riservare sviluppi sorprendenti, con nuove rivelazioni che potrebbero finalmente fare luce sulle oscure circostanze che hanno portato alla morte di Pierina Paganelli. L’incidente probatorio ha fatto emergere un nuovo particolare, ovvero che Louis Dassilva a quanto pare aveva paura di Pierina, paura che la donna potesse rivolgersi a un investigatore privato per scoprire con chi la nuora avesse una relazione extraconiugale. Sarà vero?

