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Omicidio Tramontano, la premeditazione c’era? L’avvocato Taormina ribalta le motivazioni della sentenza: “Vi spiego perché Impagnatiello ha somministrato a Giulia il topicida...”

  • di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

  • Foto di: ANSA

4 settembre 2025

Omicidio Tramontano, la premeditazione c’era? L’avvocato Taormina ribalta le motivazioni della sentenza: “Vi spiego perché Impagnatiello ha somministrato a Giulia il topicida...”
Per la Corte d’Appello non c’è premeditazione: Impagnatiello voleva uccidere il feto, non Giulia. Ma l’avvocata Sgrò non ci sta: “Era tutto studiato. Lucido, freddo, calcolato”. Giulia e Thiago erano un problema. E lui ha cercato di cancellarli entrambi

Foto di: ANSA

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

La sentenza è arrivata, l’ergastolo pure. Ma la premeditazione no. La Corte d’Assise d’Appello ha escluso che Impagnatiello volesse uccidere la compagna Giulia Tramontano già mesi prima. Il topicida che le somministrava non erano veleno per lei, ma per il bambino. Per Thiago. Per i giudici che hanno emesso la sentenza non ci sono abbastanza prove per sostenere che già da allora stesse meditando l’omicidio della compagna. Ma era “solo” un modo per liberarsi del “problema”, cioè il figlio in arrivo, e salvare carriera e doppia vita. A Impagnatiello, secondo i giudici, è scattato qualcosa solo il 27 maggio 2023, dopo che Giulia aveva incontrato l’altra donna. La sua amante. E solo allora avrebbe deciso di uccidere. Ma c’è chi non ci sta. Noi di MOW ne abbiamo parlato con Carlo Taormina, avvocato che nella vicenda non rappresenta né accusa né difesa, ma che da giurista parla con la libertà di chi non deve convincere nessuno. Per Taormina, la sentenza è tecnicamente legittima, ma sbagliata nel merito. Perché se è vero che il veleno non basta a provare l’intenzione di uccidere, è altrettanto vero che Impagnatiello sapeva benissimo di correre il rischio che anche Giulia potesse morire. E forse non gli sarebbe dispiaciuto. Non solo: Taormina ritiene che l’omicidio fosse stato organizzato almeno poche ore prima. E tanto basta, dice, per parlare di premeditazione. Nessun raptus, nessuna lite sfuggita di mano. In una testa come quella, travolta dal panico, dal disonore e dal peso di una doppia relazione, ogni cosa diventa un alibi per togliere di mezzo chi stava per svelare tutto. E anche se non cambia la condanna, cambiano lo sguardo e il senso. Perché una cosa è uccidere per rabbia, un’altra è decidere di farlo.

Alessandro Impagnatiello
Alessandro Impagnatiello Ansa

Com’è possibile che ad Alessandro Impagnatiello non sia stato riconosciuto l'aggravante della premeditazione per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano?

Se facciamo riferimento al problema della somministrazione dei topicidi, ormai mi pare che sia chiarito, ma lo era stato già nel corso delle indagini, che quella era una condotta che certamente non poteva portare alla morte della donna, ma era diretta esclusivamente a fare in modo che abortisse. Quindi, nell'ottica della volontà di uccidere, quello non può essere elemento di premeditazione. Certo, poteva accadere che qualcosa non andasse nella somministrazione, e che Impagnatiello abbia agito accettando il rischio che la morte potesse verificarsi.

Quindi, sotto questo profilo, potremmo parlare anche già da allora di un tentativo di omicidio nei confronti di Giulia?

Non si è verificato, per cui non possiamo neanche considerarlo come possibile oggetto di contestazione. Quanto alla morte della donna, lì c'è un dato specifico fattuale assolutamente insuperabile, ovvero che la programmazione dell'omicidio di Giulia fu fatta da Impagnatiello nel momento in cui venne a conoscenza del fatto che la compagna si era incontrata con la sua amante, e che praticamente era stato svergognato e scoperto di ciò che era capace di fare.

Per cui bisogna capire se, tra il tempo intercorso dal momento in cui Impagnatiello ha saputo di questo incontro e della solidarietà tra due donne e la morte, vi sia stata un'attività di organizzazione dell'omicidio?

Francamente penso che fosse una situazione che dovesse essere considerata dal punto di vista della premeditazione, mi sento di dire che sotto questo profilo la sentenza non è corretta, anche se poi non produce nessuna conseguenza perché l’ergastolo scaturisce dalle altre contestazioni e quindi non se ne discute. Però, volendo fare un ragionamento di approfondimento tecnico e morale, penso che la premeditazione ci potesse essere.

Anche perché Giulia incontra l'amante di Impagnatiello nel pomeriggio e lui ne è consapevole, e quando torna a casa Alessandro aveva già organizzato il delitto.

Io sono d'accordo con questa opinione, perché molto spesso si è fatto riferimento alla circostanza che nell'abitazione lo scontro sia avvenuto per fatto occasionale, per una lite insorta tra i due. Io francamente penso che, per come siamo obbligati a ragionare, tenuto conto di tutto quello che è accaduto successivamente, credo che se l'incontro è stato un pretesto di Impagnatiello per poter giungere all'omicidio che poi ha consumato. Normalmente sul piano tecnico noi non possiamo considerare quello che è accaduto prima per stabilire se c'è premeditazione, però in un caso come questo nel quale c'è questa sequenza che parte dalla consapevolenza ben precedente dell'incontro tra le due donne, penso che fosse un dato da tenere in adeguata considerazione in funzione della premeditazione.

 

Giulia Tramontano
Giulia Tramontano
https://mowmag.com/?nl=1

Quindi un raptus non può essere preso in considerazione?

Assolutamente no, Io escludo proprio il raptus. Quello che potremmo dire per escludere la premeditazione è pensare al fatto che non sia trascorso molto tempo da quando ha conosciuto il contatto intervenuto fra le due donne, e che invece di dover parlare di premeditazione si debba parlare di programmazione.

Il confine è molto sottile.

Tenuto conto dell’uso del topicida è vero che so che in questo modo uccido il feto, ma non posso non aspettarmi che possa succedere qualcosa di più. Questo mi fa pensare che fin dall'origine ci fosse una situazione nella quale se questa ragazza fosse morta a lui avrebbe fatto un grande piacere. E non ce lo dimentichiamo che la presenza dell'altra donna nella sua vita mentre Giulia era incinta sta a dimostrare che su questa situazione ci ha pensato molto, ha comportato molte complicazioni e in una mentalità come quella espressa da Impagnatiello siamo autorizzati a ritenere che avesse in mente qualche cosa.

Questo non è movente?

Sì, però mettendo tutto insieme credo che ci fossero tutti gli estremi per dire che questo era un omicidio premeditato da poco tempo, non da molto tempo, ma dal tempo necessario. Ed è sufficiente perché si potesse ritenere integrata una premeditazione.

Qual è il lasso di tempo sufficiente per poter parlare di premeditazione, anche ore?

Il lasso di tempo può essere anche di ore. Se io so che un tizio deve passare in una certa località e io mi apposto due ore prima e quando passa lo uccido, quella è premeditazione. Non c'è ombra di dubbio. La giurisprudenza della Corte di Cassazione lo dice da sempre che il lasso di tempo è importante, però anche cosa si verifichi in questo lasso di tempo. In un contesto come quello di Impagnatiello, che viveva una situazione molto complicata, molto conflittuale, da una parte aveva l'altra donna, da questa parte aveva Giulia con il bambino che stava per nascere, è tutto un complesso di cose che converge verso la possibilità che vi sia stata da tempo la volontà di uccidere.

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