"Questa è una grande storia d'amore e credo che questa grande storia d'amore sia solo all'inizio". Così profetizza l'ex Principe Harry, volato in Australia per amore della sua Meghan Markle, moglie indefessa dal 2018. Oggi che la docu-serie sul loro immenso (e soporifero) amore è a piede libero su Netflix, ci rendiamo conto dell'enorme spina nel fianco che questi due debbano essere stati per la Royal Family con cui, alla luce delle cinque stagioni di The Crown, sembrava impossibile poter empatizzare. Eppure. Eppure gli sposini che hanno compiuto il gran rifiuto per poter vivere serenamente lontani dai riflettori e dalle ingerenze della Corona, invece di regalarci rivelazioni choc sulle angherie subite dai tentacoli della Famiglia, mostrano l'eterno flashback di una lunghissima esterna di Uomini e Donne. Le riprese risalgono ad agosto 2022, quindi prima della dipartita della Regina Elisabetta e anche prima che Meghan & Harry cominciassero, stando alle cronache rosa attuali, a riempirsi di corna. L'unico motivo per seguire le prime tre puntate emerse della serie è vederli giurarsi ripetutamente amore eterno sapendo che ora come ora lei starebbe avendo una torbida tresca col bodyguard e lui avrebbe concepito extraconiugalmente. Altrimenti, non si regge. Anche perché, affrancati o meno dal giogo famigliare, l'omertà regna tuttora sovrana. Palle di Natale.
Lei, attrice americana famosa per essere tra i protagonisti della celebre serie Suits, e lui, rampollo più ambito d'Inghilterra, si conoscono via Instagram quando Harry la scorge nel feed di un amico filtrata Snapchat con le orecchie da cane. È colpo di fulmine, pare. Da lì, un paio di uscite: la prima vede il roscio arrivare con mezzora di ritardo, trafelatissimo. Alla seconda, è la controparte a farlo attendere. Entrambi, tornano a casa con la convinzione di essere fatti l'una per l'altro. Quindi, come terzo date, via per il Botwsana. Cinque giorni in tenda a fare volontariato. Ah, si dice così in gergo regale? Si dirà così, in gergo regale. In ogni caso, zompano, si innamorano ma devono restare nascosti fino a che non saranno sicuri l'uno dell'altra e quindi esporsi in pubblico. Post approvazione di nonna coronata, chiaro.
Fino a qui, nulla di nuovo o sconvolgente. È lapalissiano che Harry d'Inghilterra non sia un Tinder boy qualunque e che la sua ingombrante famiglia abbia delle regole ferree forse perfino più aggrovigliate e contorte della burocrazia di Poste Italiane. È cristallino a tutti meno a che a Meghan Markle che, ogni volta, cade dal pero. Ma sul serio devo fare le riverenza quando vedo tu' nonna? Perché i paparazzi ci e mi seguono ovunque? Ok, lei è born in the U.S.A. ma suona assai poco credibile che non le fosse mai giunta notizia quantomeno di come fosse passata a miglior vita Lady D. Poi, in quanto già attrice famosa, pare ancora più fantascientifico che non avesse mai incrociato il flash di un fotografo in vita propria. Insomma, non poteva non sapere a cosa stesse andando incontro quando ha scelto Harry. Nel bene e nel male. Eppure oggi si mostra tuttora stupefatta dall'attenzione della stampa. Di più, terrorizzata da tabloid e riflettori. Vabbè.
L'unica cosa che Harry si lascia scappare "contro" la propria famiglia è che non la Corona non abbia mai fatto nulla per difendere la coppia dall'interesse ossessivo della stampa britannica. Si sarebbero limitati a dire (parafrasando): "Sai come vanno queste cose, è successo a ognuno di noi, perché per lei dovrebbe andare diversamente? Limitatevi a non rispondere e continuate le vostre vite come nulla fosse". Brutale ma onesto, a ben pensarci. Basti ricordare quante se ne sia sentita dire Camilla Parker Bowles in quanto non propriamente Miss Gran Bretagna, Sarah Ferguson perché Diana era più bella e meglio vestita di lei, la Regina Madre stessa accusata tra le righe di aver "sistemato" Lady D sotto il tunnel dell'Alma. Mai una parola, come linea editoriale. E mò avrebbero dovuto stracciarsi le vesti perché a Meghan davano della "meticcia"? A quanto pare, sì.
La cosa "peggiore" uscita sui tabloid inglesi contro la moglie di Harry, almeno stando a queste prime tre puntate della soporifera docu-serie, fu che Meghan fosse cresciuta nel ghetto, sottintendendo "in quanto nera". Non era la verità e sostenerlo è stato sicuramente razzista e inelegante, per usare un eufemismo. Ma tanto basta per scatenare una crisi di nervi che ha avuto per prima conseguenza l'abbandono della Royal Family? Così è stato. E via di spiegone sul colonialismo britannico, come se questo potesse centrare in qualsiasi modo con il trattamento subito da Meghan, uguale, val la pena di ricordarlo, a quello adottato dalla Corona per tutti gli altri suoi membri. Harry dice chiaramente che al funerale della madre a lui e al fratello era stato intimato, come sempre, di non lasciar trapelare la minima emozione. Non semplicissimo per un ragazzino di tredici anni ritrovatosi improvvisamente dietro al feretro di mamma. Ma è stato lì, ha perfino stretto la mano ai presenti (il popolo) come fosse esposto da Madame Tussauds. In buona sostanza, aveva più carattere lui alle medie che la moglie a quarantun primavere. Eh, ma Meghan è un'attivista. Ci è proprio nata.
E allora via di lunghissimo excursus sull'infanzia da enfant prodige: secchiona con gli occhiali, "non mi interessava essere quella carina", autrice di poesie tristanzuole sul divorzio dei genitori e pronta a mandare letterine di protesta alla BBC per la messa in onda di uno spot "poco femminista". Possibile che queste fossero le sue priorità a dieci anni scarsi? Pare di sì. Lo confermano le insegnanti dell'epoca: "Meghan era predestinata a fare qualcosa di grande nella vita". Santa subito, Osanna eh.
In conclusione, non emerge nulla di interessante o scandaloso dai loro resoconti: si amano, concudono la vita di una qualunque coppia di genitori, lui ha una passione per l'ornitologia, lei ama il giardinaggio. In attesa delle prossime puntate (e nella speranza che siano meno loffie), ancora non troviamo risposta alla domanda che apre la docu-serie: "perché avete voluto fare questo documentario"? Per ora, ego ipertrofico e brama di piagnisteo in strepitosa soggettiva a parte, non s'intravede alcuna spiegazione legittima. Oltre a immaginarci la regina sbocciare casse di champagne appena 'ste due piaghe hanno messo piede, una volta per tutte, fuori da palazzo. Ringraziando gli dei.