Cos'e niente? Lo sfottò “Vesuvio erutta (tutta Napoli è distrutta)” esce dalla dimensione stadio e diventa una hit di Spotify, scatenando le reazioni della rete, specie dei tifosi azzurri, ça va sans dire. Quindi il brano, rimodulato sulla musica di Freed from Desire (cantata da Gala nel 1996), e caricato dal profilo verificato Ultras United, ha raggranellato in poche ore oltre diecimila ascolti, segno di un'insofferenza divampata nelle curve anche se i partenopei non sono gli avversari in campo. Così, mentre il web ottiene la rimozione (ma il coro è presente su altre piattaforme), abbiamo chiesto un breve commento sulla questione a un tifoso napoletano doc, Francesco Paolantoni, che è dello stesso avviso del sindaco di Napoli Manfredi (che già si era espresso in precedenza): “Si tratta di razzismo”. Poi il noto attore va oltre, e spara anche sulla Lega Calcio...
“Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta” diventa una hit. Manfredi parla di razzismo, lei?
È così, non è solo tifo da stadio, è un problema sociale molto grave che viene continuamente sminuito. Come grave è la presenza su Spotify. Andava rimosso da subito. Il razzismo, perché di questo si tratta, non può diventare un gioco o una hit da cantare. È una roba che ci sarà sempre, ma almeno non da alimentare. Andrebbero presi dei seri provvedimenti a carico delle squadre a cui questi simpatici tifosi appartengono.
Perché la Lega Calcio non interviene?
Temo che abbiano paura di perdere tifosi. Per loro, il denaro prima di tutto.
Ma c'è davvero risentimento verso Napoli?
Certo, e deriva da un’antica e ignorante gelosia nei confronti di un territorio ricco, prosperoso e culturalmente elevato.
Invece, com'è questo inizio campionato?
Inizio un po’ confuso, ma tutto sommato promettente.
Un commento finale per i detrattori?
Venite a Napule, v’offrimmo nu babà.