Tutti i grandi animali politici hanno incarnato sempre un “luogo comune”, arrivano addirittura a comprendere ‘in sé’ la loro caricatura, la loro ‘macchietta’. In questo senso, nel senso squisitamente “teatrale”, Silvio Berlusconi era l’apoteosi del “cumenda”, ancora più “larger than life” del Dogui (il compianto Guido Nicheli) nelle commedie dei Vanzina, ma che ha la sua vera ascendenza nel “cavaliere” di Tino Scotti e nel suo “ghe pens mi”. Giulio Andreotti si prestava ad essere il nostro Henry Kissinger, il “grande vecchio” dalle cui mani passano i grandi segreti di tutte le ragion di Stato. Bettino Craxi, il “cinghialone”, rappresentava forza e furbizia ferina (anche se a me ha dato sempre l’impressione di una intelligenza delfina). Non sarebbe l’ora – sempre “teatralmente” parlando, per carità – del “bauscia”, ossia di Flavio Briatore?
Mentre – almeno a quanto racconta Paola Di Caro sul Corriere della Sera – Marina Berlusconi sconsiglia al fratello Pier Silvio la discesa in politica, confortata da sondaggi e richieste interne, non vedete anche voi sorgere all’orizzonte l’alba di un’epoca Billionaire? Glielo hanno già chiesto, in molti, e anche in maniera molto discutibile, mentre Silvio Berlusconi – amico trentennale di Briatore – lottava per la vita. La risposta fu secca, elegante, ma non fu un “no”: disse più o meno che Forza Italia era Silvio Berlusconi e che quella domanda, all’epoca in cui fu formulata, era un’offesa per lui e per Berlusconi. Siamo d’accordo. Ma non fu un “no”. Persino Matteo Renzi, altro “luogo comune”, altra “macchietta”, “il bomba”, come pare lo chiamassero da giovane per certe sue intemerate da “io sono stato azzurro di sci” ha fatto il suo endorsement dichiarando che la migliore opposizione al governo la stava facendo, appunto, il nostro “bauscia”, perché richiamava la politica a pensare alla gente (che come motto è un po’ troppo salviniano e non incarna, a nostro avviso, l’essenza del Briatore). Egli è l’uomo del fare, è colui che arriva in un luogo e ne vede le potenzialità, è colui il quale sa come trattare con artigiani, muratori, designer, rivenditori di mobili, idraulici, elettricisti, piastrellisti, vip, semivip, ingrossi di ferramenta e via discorrendo (non per niente paragonò Giorgia Meloni a un nuovo proprietario di una casa che entra e deve rifare il pavimento, l’aria condizionata e allacciare l’acqua). Indicativa la telefonata di ieri, da parte del nostro Riccardo Canaletti che voleva intervistarlo sul turismo: “Pronto?”, “E’ impegnato?, “Secondo lei?”, CLICK.
Il suo essere anche il nostro Donald Trump (altro amico con il quale ha condiviso anche la conduzione di “The Apprentice”) lo porrebbe, rispetto a Giorgia Meloni che in certe questioni sembra incartata, punto di riferimento che ingloba tutte le contraddizioni e le risolve in una stranissima alchimia che è però l’alchimia del nostro tempo: essere di Destra ma atlantista (agevolato dal fatto che Trump sembra essere un arciamericano al contempo antiamericano), di Destra ma senza “stato sociale”. Potremmo andare avanti per molto ancora, ma impostata questa breve fenomenologia di Flavio Briatore lasceremmo al lettore il divertimento di andare avanti da sé nella riflessione. Sottolineiamo soltanto un paio di punti, che andrebbero invece a sfavore dell’agenda Flavio. Rispetto a Silvio Berlusconi, che chi scrive ritiene la vera realizzazione della “fantasia al potere”, gli manca la capacità di sognare, il volo pindarico: è ancora troppo “pratico”, troppo “del fare” mentre, come si sa, la politica è anche il luogo della Minchiatona suprema, della Speranza e della Generosità. Briatore, con tutte le uscite sui giovani che devono andare a “laura’”, che devono fare esperienza, gavetta, si è mostrato un po’ braccino corto, laddove Silvio Berlusconi avrebbe preso un giovane e gli avrebbe detto: “Tu devi guadagnare diecimila euro al mese, puoi farlo e io te lo farò fare, non fra venti anni, ma adesso!”. L’altro punto gravoso è la fideiussione della famiglia Berlusconi che garantisce ancora equilibrio finanziario a Forza Italia. Se ne dovrebbe fare carico. Gli conviene?