image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Attualità

Perché i giornalisti francesi
possono scioperare per 40 giorni?
Ecco tutte le differenze (impietose)
con l'informazione italiana

  • di PierFrancesca Graviani PierFrancesca Graviani

3 agosto 2023

Perché i giornalisti francesi possono scioperare per 40 giorni? Ecco tutte le differenze (impietose) con l'informazione italiana
Si è concluso lo sciopero più lungo della storia del giornalismo francese: 40 giorni. I colleghi d'Oltralpe del Journal du Dimanche si opponevano all’arrivo del nuovo direttore, Geoffroy Lejeune, noto per la sua adesione alle tesi di estrema destra. Lo scioperò è rientrato, la redazione ha perso la sua battaglia (e molti usciranno dal settimanale), ma intanto in Francia si è aperto un dibattito per rafforzare l'indipendenza dell'informazione ed è stata presentata una proposta di legge al Parlamento sostenuta da tutti i partiti (tranne di destra). Sarebbe possibile tutto questo in Italia? Ad analizzare la situazione sembra di no...

di PierFrancesca Graviani PierFrancesca Graviani

“Ai nostri lettori: non ci sarà nessun JDD domenica 30 luglio. Uno sciopero della redazione del Journal du Dimanche ci impedisce di pubblicare il vostro giornale del 30 luglio 2023 sia nella versione digitale che nella versione cartacea”. Con queste parole in Francia erano stati accolti i lettori nella home page del JDD così come su X. I giornalisti del settimanale - la cui quota di maggioranza è della società di Vincent Bolloré, imprenditore di orientamento conservatore - si opponevano all’arrivo del nuovo direttore Geoffroy Lejeune, noto per la sua adesione alle tesi di estrema destra. Il nuovo direttore entrava in carica alla testa di una redazione fantasma. In effetti i giornalisti erano in “grève” dal 22 giugno perché rifiutavano di essere diretti da Geoffroy Lejeune, "i cui valori sono totalmente in contrasto con quelli del JDD". La redazione chiedeva al gruppo Lagardère di "offrire ai giornalisti garanzie di indipendenza legale ed editoriale". Poi lo sciopero è rientrato, ma sorgono spontanee alcune domande: come facevano questi giornalisti ad essere in sciopero da così tanto tempo? E potrebbe mai capitare in Italia?

Il nuovo direttore del  Journal du Dimanche, Geoffroy Lejeune
Il nuovo direttore del Journal du Dimanche, Geoffroy Lejeune

Proviamo quindi ad analizzare com’è la situazione dei giornalisti Oltralpe, confrontandola con il nostro Paese. In Francia, seppur la precarietà prenda sempre più il passo e la crisi del settore sia evidente, i giornalisti sono più tutelati che in Italia. I posti fissi con contratto a tempo indeterminato (CDI) sono rari ma esistono, sia nella stampa che in televisione e in radio. I giornalisti con un CDI rispondono ai diritti e doveri stipulati nella Convenzione collettiva nazionale dei giornalisti. Questa preziosa Convenzione regola i rapporti tra i datori di lavoro e i giornalisti: tredicesima, assenze, collaborazioni, diritti d’autore, diritto d’espressione, ferie, incidenti di lavoro, lavoro di notte, malattia, stipendi, periodo di prova e visite mediche, solo per citare alcuni dei temi coperti dalla Convenzione. Anche in Italia esistono tre contratti collettivi dei giornalisti che ricoprono tutti i settori, ci ha spiegato Mattia Motta, giornalista freelance e Consigliere nazionale della Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI), ma “questi contratti coprono circa 12mila persone. Solo che in Italia di giornalisti ce ne sono almeno 35mila.” In Francia invece la Convenzione collettiva nazionale dei giornalisti si applica anche ai giornalisti precari.

Mattia Motta, Consigliere nazionale dell'FNSI
Mattia Motta, Consigliere nazionale dell'FNSI

"Ci costa riconoscerlo: abbiamo rimesso in piazza il tema dell’indipendenza delle redazioni, di fronte ai nostri azionisti, ma non abbiamo vinto", si legge una volta revocato lo sciopero più lungo della storia dei giornali francesi nel comunicato di redazione. Cosa significa? "La nostra redazione sta scomparendo, ma si è formato un potente collettivo" è stato specificato. In pratica, come riporta Il Post, "starebbe infatti nascendo un’associazione che lavorerà per modificare le leggi francesi che disciplinano la stampa «al fine di garantire l’indipendenza delle redazioni e la tutela dei giornalisti nell’esercizio della loro professione»". Dopo questa sconfitta, al Parlamento francese è stata presentata una proposta di legge che consentirà ai giornalisti che hanno ricevuto delle sovvenzioni governative, come il JDD, di avere un ruolo sulla scelta del direttore. E la politica? Si è schierata (quasi) tutta in questa direzione: è stata firmata da tutti i partiti, tranne che dal Rassemblement National di Marine Le Pen e dai Républicains. Non solo, perché il presidente Emmanuel Macron ha annunciato per settembre delle discussioni pubbliche sull’informazione per rafforzarne l'indipendenza. Vedete grosse differenze con l'Italia?

More

L’intervista più bella dell’anno è a Sabrina Impacciatore. Recitare? “È droga. Io non mi faccio le pere perché sono un'attrice...”

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Tra lacrime e risate

L’intervista più bella dell’anno è a Sabrina Impacciatore. Recitare? “È droga. Io non mi faccio le pere perché sono un'attrice...”

Incendi in Sicilia? Tra allarmismi e piromani è colpa di tutti, tranne che del cambiamento climatico

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Nessuna apocalisse

Incendi in Sicilia? Tra allarmismi e piromani è colpa di tutti, tranne che del cambiamento climatico

Tag

  • Attualità

Top Stories

  • Siamo stati ai funerali di Emilio Fede a Milano, tra politici, vip e poco (troppo poco) trash per il re dei giornalisti mondani: e dove sono tutti i Berlusconi?

    di Gianmarco Serino

    Siamo stati ai funerali di Emilio Fede a Milano, tra politici, vip e poco (troppo poco) trash per il re dei giornalisti mondani: e dove sono tutti i Berlusconi?
  • Emilio Fede “ha fatto anche cose buone”? Mentana e Grasso lo rivalutano, ma Feltri lo asfalta: “I vizi gli sono tornati in quel posto…”

    di Irene Natali

    Emilio Fede “ha fatto anche cose buone”? Mentana e Grasso lo rivalutano, ma Feltri lo asfalta: “I vizi gli sono tornati in quel posto…”
  • Jeremy Clarkson smonta il cliché dell’Italia Paese in cui vivere: “Bella, ma avete mai provato a chiamare un idraulico? Non sono sicuro ci riuscireste”

    di Beniamino Carini

    Jeremy Clarkson smonta il cliché dell’Italia Paese in cui vivere: “Bella, ma avete mai provato a chiamare un idraulico? Non sono sicuro ci riuscireste”
  • Ok, ma chi sono i “PICCIONCINI” di cui parla Fabrizio Corona? La BOMBA di gossip scuote il calcio nell'ultimo Falsissimo Pride su Pavard, Barella, Arnautovic, un procuratore e…

    di Jacopo Tona

    Ok, ma chi sono i “PICCIONCINI” di cui parla Fabrizio Corona? La BOMBA di gossip scuote il calcio nell'ultimo Falsissimo Pride su Pavard, Barella, Arnautovic, un procuratore e…
  • Rai, politica e ultras, ma che c'entra Pino Insegno con Piscitelli "Diabolik"? Nelle chat il favore del conduttore di Reazione a catena che scatenò la shitstorm all'attrice Andreozzi

    di Irene Natali

    Rai, politica e ultras, ma che c'entra Pino Insegno con Piscitelli "Diabolik"? Nelle chat il favore del conduttore di Reazione a catena che scatenò la shitstorm all'attrice Andreozzi
  • Grande Fratello, Zeudi Di Palma si strizza il grasso (che non ha) su TikTok: “Devo eliminarlo!”. L’ultima spiaggia della caccia all’hype social: ammiccare ai disturbi alimentari...

    di Grazia Sambruna

    Grande Fratello, Zeudi Di Palma si strizza il grasso (che non ha) su TikTok: “Devo eliminarlo!”. L’ultima spiaggia della caccia all’hype social: ammiccare ai disturbi alimentari...

di PierFrancesca Graviani PierFrancesca Graviani

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Indignarsi per Fassino non basta: il problema non è solo lo stipendio dei parlamentari, è il sistema Italia

di Alessio Mannino

Indignarsi per Fassino non basta: il problema non è solo lo stipendio dei parlamentari, è il sistema Italia
Next Next

Indignarsi per Fassino non basta: il problema non è solo lo...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy