Chiunque abbia tentato di acquistare una nuova auto negli ultimi due anni può testimoniare le difficoltà riscontrate, tra cui i tempi di consegna eterni, l'impossibilità di scegliere determinati optional e i prezzi alle stelle. La situazione non fa che peggiorare e le spiegazioni sono molteplici. Inizialmente il problema principale era la mancanza di chip (per fare un esempio, una city car ha circa 600 microchip, mentre un'ammiraglia ne ha circa 4.000). Oggi, però, c'è un problema enorme legato alla logistica: mancano i trasportatori di auto. O meglio, i trasportatori di auto ci sono fisicamente, ma mancano gli autisti in grado di guidarli. Di conseguenza, il costo del servizio è aumentato del 25-30%.
Il bisarchista quindi è uno dei lavori più richiesti nella catena di approvvigionamento dell'auto. Si possono guadagnare oltre 4mila euro al mese se il camionista decide di lavorare su tratte internazionali. Circa 3mila se rimane sulle rotte italiane.
Perché questa penuria? La carenza è causata sia dalla pandemia di coronavirus che dalla guerra in Ucraina. Molti autisti dell'Europa dell'Est sono rimasti nei loro Paesi d'origine, con conseguente aumento dei costi di trasporto. Di conseguenza i produttori stanno cercando alternative per evitare il blocco della produzione.