Perché delle lettere minatorie sono state inviate dagli anarchici in varie aziende d'Italia? In particolare alla Iveco Defence Vehicles di Bolzano, comparto del gruppo Iveco che produce veicoli da difesa e per la protezione civile altamente specializzata. Il manager a cui è stata indirizzata la minacciosa missiva con minacce di morte sarebbe torinese, ma non residente nel capoluogo piemontese, ma per lui sono scattate misure di sicurezza specifiche. Una lettera firmata “Federazione anarchica informale” dove all’interno sarebbero presenti riferimenti alla questione di Alfredo Cospito, il cui sciopero della fame in carcere contro il regime di 41bis sta tenendo banco nel dibattito pubblico. La lettera era in formato A4 e compilata al computer e vi sarebbe stato allegato anche un proiettile Calibro 22 inesploso. È questa l’intimidazione che gli anarchici hanno lanciato e che, tra le altre, ha colpito la sede della Iveco di Bolzano in via Alessandro Volta.
La missiva, comunque, pare non sia passata da un centro postale e, anche per questo, non è stato possibile identificarla. Ma nello stesso tempo, gli addetti alla sede Iveco dicono di non aver visto nessuno recapitare la lettera. Oltre al caso Cospito, comunque, il messaggio intimidatorio è stato recapitato alla Iveco perché costruisce armamenti blindati come l’Lmv Lince che sono poi destinati anche alla guerra in Ucraina. Sulla vicenda è stato aperto un fascicolo da parte della Procura di Trento contro ignoti e i reati contestati sono minaccia aggravata, associazioni con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico, e violazione delle norme integrative della disciplina per il controllo delle armi, delle munizioni e degli esplosivi. Non è la prima volta che accade. Infatti, la sede dell’Idv già in passato è stata lo scenario delle manifestazioni contro il conflitto in Ucraina, con tanto di presidio del Gruppo Bolzano Antifascista di fronte ai cancelli con uno striscione che recitava: «Iveco arma la guerra».