Oggi vorrei parlare di solidarietà. Quando succedono degli eventi catastrofici, quando ci sono le guerre, le disparità o la violenza nel mondo, noi abbiamo la possibilità di dare la nostra opinione sui social e di farci sentire. I social ci danno lo strumento per partecipare attivamente alle problematiche che ci circondano. Finalmente le persone singole hanno il potere di unirsi online e insieme fare la differenza, ovunque e in qualunque parte del mondo siano. Questo potere mediatico lo abbiamo tutti, ma lo hanno specialmente le persone famose, le celebrità e gli influencer. Trovo che sia bellissimo e importantissimo che questi personaggi appoggino determinate cause importanti e portino visibilità ai problemi con i loro messaggi.
Ci tengo a specificare, però, che in questo nuovo mondo di marketing, di comunicazione, di commercio e di consumismo, quando uno lancia un messaggio, quel messaggio deve avere uno storico importante per essere credibile. Abbiamo avuto delle catastrofi anche in Italia di recente. Sì, proprio qui a casa nostra, nella nostra amata terra Italiana abbattuta da piogge e maltempo. Vorrei quindi dire a quegli influencer italiani che, di punto in bianco, esprimono solidarietà per gli altri paesi nei quali lavorano, ma che quando succedono cose importanti da noi fanno sempre silenzio stampa, che la crisi climatica per gli ambientalisti è proprio dovuta a un certo stile di vita, lo stesso stile di vita che queste influencer che oggi esprimono solidarietà per Valencia, nel loro quotidiano, promuovono assiduamente. Sponsorizzando brand come McDonald's e Coca Cola e altre multinazionali che distruggono il pianeta. Vorrei ricordare a personaggi che già hanno poca credibilità, come Chiara Ferragni, che mangiare le carne, specialmente i BigMac, e indossare e sponsorizzare vari prodotti di pellame al giorno nei suoi reel, non ha nessuna coerenza con chi si batte per l’emergenza climatica. Penso che esprimere solidarietà sia una bella cosa, ma sarebbe ancora più bello e credibile se, prima di tutto, lo facesse sempre e non solo quando succedono queste tragedie, magari anche quando succedono nel suo paese. E che poi, magari, iniziasse un cambio di stile di vita per dimostrare che i suoi messaggi sono liberi da ulteriori errori di comunicazione. Errare è umano, ma perseverare è diabolico.