Alle feste di Sean Diddy Combs c’erano tutti: LeBron James, Justin Bieber, Jay-Z, Jennifer Lopez, Leonardo DiCaprio. Non c’era, invece, Kamala Harris, nonostante le insinuazioni del nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Ora, però, degli “White Party” sta emergendo il lato oscuro: droga, violenza sessuale, prostituzione. Queste sono le accuse rivolte a Puff Daddy, che al momento si trova nel Metropolitan Detention Center. Al processo hanno partecipato i suoi figli e anche sua madre, convinta che intorno a Combs ci sia un accanimento eccessivo, dovuto anche a un presunto razzismo dei giudici. Continuano a spuntare, però, nuove accuse nei confronti del producer. Avevamo già scritto del personal trainer che aveva dichiarato di essere stato drogato e di aver avuto rapporti sessuali non consenzienti, ma ora anche una modella ha svelato alcuni segreti di quelle feste: Precious Muir, ex modella di Playboy, ha detto che “tutto era pagato” e che dei suv neri passavano casa per casa per portare gli invitati ai party.
“L'auto passava a prenderci a casa, oppure, se venivamo direttamente da Manhattan, i suv neri venivano a prenderci dalla città e ci portavano negli Hamptons”, chiarisce Muir, aggiungendo anche che uno dei vip presenti le ha detto che “c'è una casa in cui puoi soggiornare: è molto bella, lussuosa, elegante e non ci si deve preoccupare di nulla, non si deve pagare, è tutto coperto”. Trasporto e alloggio, quindi. “Eravamo giovani modelle alle prime armi, non c’eravamo ancora fatte un nome e siamo state gettate in mezzo a tutte queste persone affermate. Loro sapevano che eravamo volti nuovi e che eravamo molto vulnerabili. Eravamo forse viste come carne fresca, delle novelline che potevano essere manipolate”, ha concluso la modella.