In Italia sembra che nessuno abbia avuto voglia di scriverla, questa, ma racconta di come il territorio della morale sia sempre scivoloso e di come non ci si debba fidare troppo di quelli che sventolano la bandiera dei moralizzatori. La maltese Roberta Metsola è presidente del Parlamento europeo. Non solo, è considerata una paladina contro la corruzione e il malcostume politico. Quando a Malta venne fatta saltare per aria la giornalista Daphne Caruana Galizia lei, da parlamentare europea, tuonò contro la classe politica maltese. È stata membro di una commissione parlamentare che si occupava dell'intreccio fra società off-shore e politici corrotti. E soprattutto era presidente del Parlamento europeo quando è scoppiato il Qatargate, su cui si sta ancora indagando, quando cioè emerse che parlamentari, funzionari e lobbisti sarebbero stati corrotti dal Qatar per faccende legate a riciclaggio di danaro e criminalità organizzata. In seguito a quegli eventi la Metsola, da Presidente del Parlamento europeo, fu molto decisa nel portare avanti, nel 2023, un codice di condotta sull' “integrità” e la “trasparenza” dei membri del Parlamento europeo. Fra gli obblighi introdotti quello di dichiarare eventuali situazioni di conflitto di interessi. Una dichiarazione importante, tanto che il deputato “può assumere la carica solo se il rispettivo organo decide che il conflitto di interessi non impedisce al deputato di esercitare il proprio mandato nell'interesse pubblico” (art. 3, c. 4). Per chi vale questa norma? Per i deputati che assumono la carica di Vicepresidente, Questore, Presidente o Vicepresidente di una commissione o delegazione. Sembra incredibile, ma questa norma, così voluta dalla Metsola, guardacaso vale per tutte le cariche tranne che per il Presidente del Parlamento europeo.
Allora basta scavare e si scopre che cosa avrebbe dovuto dichiarare la Presidente Metsola se non avesse funambolicamente evitato di applicarla a se stessa. Avrebbe dovuto dichiarare che suo marito, Ukko Metsola, è uno dei principali lobbisti per l'Europa di una nota compagnia di navigazione. I lobbisti, per chi non lo avesse chiaro, sono quelle persone che vengono pagate per influenzare con varie strategie dall'esterno le istituzioni per favorire particolari interessi privati. Ukko Metsola non deve fare molta strada per andare da casa al lavoro. Ma la paladina dell'anticorruzione Roberta Metsola ha pensato non fosse importante e non appartenesse a un'azione di trasparenza far sapere il ruolo del marito, che, pur non tenuto segreto, è emerso al pubblico solo grazie a delle inchieste giornalistiche. E così un lobbista si ritrova, in quanto marito del Presidente del Parlamento, a incontrare Capi di Stato e di Governo, statisti e personaggi pubblici a cui difficilmente avrebbe avuto accesso. Ma soprattutto sorge un altro dubbio. Viene da chiedersi se per esempio il Regolamento 2023/1805 del Parlamento europeo del 13 settembre 2023, che disciplina l'uso di combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio nel trasporto marittimo, e che porta la firma di Roberta Metsola, sia stato influenzato dall'attività del marito, che si occupava proprio di portare avanti quel tema presso le istituzioni europee. E così come sempre i moralizzatori finiscono vittime delle loro stesse trappole. Da italiani abbiamo una responsabilità nei confronti dell'Europa, di portare il confronto da un piano in cui prevale l'aspetto etico, in cui alla fine tutti prima o poi perdono, a un piano estetico. Forse solo in quella dimensione smetteremo di dover raccontare queste storie.