È possibile rifiutare 100mila euro per cedere il proprio taxi? Evidentemente sì, e lo racconta la storia di Tommy Agosta, tassista ultra juventino, che sembra non volerne sapere per qualunque cifra di abbandonare quello che è diventato, negli anni, un “museo mobile” della fede bianconera. La notizia è stata diffusa da Studio Aperto. L’offerta, invece, da chi poteva arrivare se non da un emiro di Riad, vista la disponibilità economica? Le cose sembrano andate proprio così. Ma l’attaccamento del tassista, oltre che per il veicolo, anche per i cimeli che contiene ha avuto la meglio. All’interno, infatti, sono presenti gli autografi di giocatori e dirigenti juventini, tra i quali Platini, Ronaldo, Cannavaro, Boniperti e anche quello di Gianni Agnelli. "Hai fatto bene, non ha valore", "Neanche per 10 milioni", questo il tenore dei commenti sui social, che oltre al taxi ha anche un garage dove custodisce molti altri ricordi della Juventus.
Quando ha finito il servizio, Tommy Agosta torna a casa e parcheggia il veicolo in un box dove sono presenti altri oggetti per lui – e ogni tifoso – senza valore: 500 maglie e 200 scarpini. Non è dato sapere se il principe arabo avesse adocchiato anche questo “tesoro”, ma difficilmente il tassista avrebbe accettato di perdere tutto quello che ha accumulato in anni di viaggi. In pratica, sul mezzo in servizio, Agosta dal 2008 a oggi ha chiesto a ogni giocatore e dirigente juventino di firmare la tappezzeria, i sedili e la carrozzeria con una firma, fino ad arrivare a collezionarne circa 170. "Il primo è stato Fabio Cannavaro, per scherzo mi ha firmato la tappezzeria del tettuccio. Subito gli ho detto: me l'hai rovinato! Per cambiarlo avrei speso mille euro e allora ho deciso di tenerla e che sarebbe stata la prima di tante" ha raccontato. Da quel momento non si è più fermato. Lo stesso Cannavaro è salito con la Coppa del mondo del 2006, quando l'ha portata a Gianluca Pessotto ricoverato in ospedale, e ancora Jean-Claude Blanc, John e Lapo Elkann, Appiah o Chiellini con cui il tassista ha stabilito un gemellaggio tra scuole calcio di ragazzi disabili."Il mio numero ce l'hanno tutti e alla fine sono passati tantissimi dal mio taxi. All'inizio era tutto un po' improvvisato, poi invece ho iniziato a fare foto e video di chi firmava". Oggi, dopo aver rifiutato quella pazza offerta, ha spiegato che non è pentito: “Ci sono affezionato e comunque poi ho fatto fare una perizia e vale molto di più. In ogni caso ha tenuto il mio numero perché dopo gli ultimi mondiali si è di nuovo fatto vivo. Gli ho detto che si erano aggiunti Cr7 e Tevez e lui ha alzato il prezzo a 100 mila, ma di nuovo gli ho detto di no". Ma in futuro che fine farà il curioso taxi? "Mi sarebbe piaciuto aprire un locale in cui posizionare il taxi, ma il progetto è sfumato. O chissà se un giorno potrà trovare posto nel Museo della Juve, a cui ho contribuito con molti pezzi della mia collezione".