Giuseppe Pignatone, l’ultimo magistrato che ha archiviato il caso di Emanuela Orlandi, quindicenne cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983, si è dimesso dall’incarico di presidente del Tribunale Vaticano. Il motivo? A quanto pare per raggiunti limiti d’età, come si legge nel bollettino diffuso dalla Santa Sede: “Nei giorni scorsi, avendo raggiunto i limiti d'età fissati per la magistratura vaticana, il dottor Giuseppe Pignatone si è dimesso dalla carica di Presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano. Ringraziandolo per il servizio reso in questi anni, nel pomeriggio di ieri papa Francesco ha accettato le dimissioni a far data dal 31 dicembre 2024". Ma facciamo un passo indietro. Come è passato Pignatone dal ricoprire il ruolo di Procuratore di Roma a Presidente del Tribunale Vaticano? “Possiamo stare tranquilli, è arrivato il Procuratore nostro, ci penserà lui a far tacere Pietro Orlandi che sta facendo un casino, ha già cacciato Capaldo (pm che indagava sul caso di Emanuela) e messo i suoi. Poi ha assicurato ai miei avvocati che archivia tutto”. A pronunciare queste parole la moglie di Enrico De Pedis, boss della Banda della Magliana, in un’intercettazione telefonica con Mons. Vergari, rettore della Basilica di Sant’Apollinare (luogo in cui Emanuela frequentava le lezioni di musica). Un’intercettazione avvenuta dopo la scoperta della sepoltura di De Pedis, noto criminale romano, proprio in quella Basilica. Cosa successe poi? Pignatone aprì la tomba, archiviò l’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e alla fine del suo mandato ricevette una “promozione”. Il resto è storia.
Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha così commentato la notizia delle dimissioni di Pignatone: “Certo, ringraziamolo pure. Quindi va via solo per raggiunti limiti di età? Non perché indagato presso la Procura di Caltanissetta per collusione con la mafia negli anni 90? A quanto pare ci sono diversi tipi di benefattori della Chiesa, chi viene ricompensato con una tumulazione in una Basilica e chi viene nominato presidente del Tribunale Vaticano”. Ricordiamo, infatti, che Giuseppe Pignatone è indagato con l’accusa di aver aiutato Cosa Nostra e il gruppo Ferruzzi, di Raul Gardini, a insabbiare l'indagine dei carabinieri del Ros su “Mafia Appalti”. Si parla quindi di favoreggiamento alla Mafia, e di essere stato a capo di un sistema che avrebbe aiutato alcuni imprenditori mafiosi a sfuggire alle indagini per ben trent’anni. Un’inchiesta che ha scoperchiato i rapporti dei clan corleonesi con l’azienda. Un’inchiesta che portò all’uccisione del giudice Paolo Borsellino, vittima di un attentato di stampo mafioso il 19 luglio 1992.