Siamo nella merda. Siamo delle merde. Sono usciti i dati sul grado culturale italiano ma la cosa grave è una e soprattutto una. Partiamo dal dato: siamo ignoranti, il Sud è in situazioni disastrose, siamo l'ultimo Paese europeo. Il 35% degli italiani è un analfabeta funzionale. Il 35% significa che uno su tre non capisce cosa legge né cosa viene detto. Lo certifica l'Ocse, l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. A questo punto faccio una domanda: ma ci voleva tanto capirlo? No, vero? Anzi, vi dico una cosa, l'Italia è sempre stata nelle ultime posizioni di queste classifiche. Solo che adesso siccome c'è la Meloni al governo i radical chic di sto cazzo si indignano. No, cari miei, non è colpa solo di questo governo perché la cosa veramente grave è che in Italia nessuno fa niente da anni, la scuola è massacrata da decenni, i principali media promuovono talk da dementi e programmi spazzatura.
In più lo sviluppo tecnologico ci sta aiutando a delegare quella poca intelligenza che abbiamo alle macchine. Su questi temi ho appena scritto un libro, si intitola RESISTENZA INTELLETTUALE e sono delle invettive contro il degrado culturale. Ma il problema è che chi denuncia queste situazioni oramai è inascoltato. La cosa grave è che in questo Paese oramai da troppo tempo non c'è una visione, non c'è un programma per alzare il livello, e non è vero che non ci sono gli intellettuali, ci sono, ma sono sempre più soli, chiunque pensa solo ai numeri di engagement, di follower, di like. Ce ne vogliamo rendere conto. O no? Vogliamo ribellarci e fare qualcosa oppure no? Questi dati ci fanno capire che la situazione è strutturale e che forse è arrivato il momento di supportare non solo l'IA ma anche la IU, l'intelligenza umana. Perché oramai, non so se ve ne siete resi conto, quando si parla di intelligenza si parla solo di quella artificiale. Ecco, ripigliamoci.