"Lei è vecchia, io voglio la sua amica. Non sa le tabelline, deve ancora andare in prima. Di viso è un 10, aggiungici un 2000. Fa Gugu Gaga quando tocco la bambina, la bambina, la bambina". Così Pietro Storti, figlio dell'attore Bebo Storti, nel più recente reel postato sul suo profilo TikTok. A quanto pare il ragazzo, classe 1997, sarebbe un TikToker di successo (oltre 600K follower), seguitissimo anche da una certa frangia nazi-femminista. In tutta onestà, non ne avevamo mai sentito parlare. Un giro tra i video di suo conio, però, è bastato a farci venire diversi conati. L'impressione è che il nostro si creda divertente, satirico, groundbreaking. Invece, purtroppo, è solo un c0glione. Come tanti. Ma in realtà peggio di tanti. Anche soltanto l'idea di postare un contenuto che inneggia alla ped0filia di gruppo - canta in macchina con un paio di suoi amici - fa vomitare. Sempre. Ancora di più oggi, a ridosso dell'orrore per lo stupr0 di Palermo. Qui il reperto (prima di pigiare play, consigliamo di tenere con voi un sacchetto per il vomito).
Anche a non frequentarlo troppo spesso, risulta oramai chiaro che nel sottobosco di TikTok "vince" chi la spara più grossa. Non a caso, nei video postati da Pietro Storti compare anche Maria Sofia Federico, la ex concorrente de Il Collegio che voleva "cambiare il mondo" e che appena ha compiuto 18 anni si è aperta un OnlyFans e oggi lavora nel p0rno (realizzando content "di livello" insieme ad Andrea Diprè e tanti altri residuati umani). Il profilo del TikToker è difficile da spiegare: il suo "personaggio" (?) ha una certa ossessione per i "baci" - tenta quasi sempre di limonare con lo schermo a fine reel. Forse vuole essere la parodia del "fidanzato perfetto" secondo quelli che potrebbero essere i desideri di una "ragazza cliché". Il risultato, comunque, non fa ridere mai. E questo è un problema.
È un problema perché quello che dice è mediamente orrendo, oltre che seguitissimo da giovani e soprattutto giovanissimi che lo considerano "un idolo", come lui stesso si ripete spesso da solo. Non siamo troppo vecchi per capire, lo schifo ha un minimo comune denominatore sempre. E qui è riscontrabile al 100 %. Sui social alcuni definiscono Storti "ratto", mentre moltissimi altri lacrimano perché non ha "avuto il tempo di salutarli alla Games Week". Cosa di cui lui si scusa profusamente "nell'unico video serio che faccio quest'anno". Ma chi cazz0 è? Ma cosa vuole? Forse un gelato, a giudicare dal prossimo reel che vi riportiamo (con disgusto):
Il profilo potete andarlo a spulciare da voi (solo per stomaci "storti", ribadiamo). Qualcosa di divertente, però, c'è pure. Pietro ha fatto una lunga video-reprimenda (qui) contro gli YouTuber che, per realizzare un contenuto social, hanno sfrecciato in Lamborghini a velocità folle, causando così il famigerato incidente mortale in cui ha perso la vita un bambino di cinque anni, Manuel. Commentando l'accaduto, il TikToker, curiosamente, non parla poi granché dell'accaduto. Bensì, di se stesso:
"Oggi il mondo dei social, ma anche quello dello spettacolo funziona così: se non sai fare niente, se non sei capace a intrattenere con quello che dici, puoi diventare lo stesso una star, intrattendendo con quello che fai: ti basterà fare la cosa più assurda, più stupida che ti venga in mente e metterla in un video, in una live, su TikTok. L'importante è che ti spingi più oltre di quanto si sono spinti quelli prima di te. Io non ho fatto niente di straordinario nella mia vita, però sono qua. Le persone di una certa fascia di età mi conoscono tutte quante. I ragazzini mi fermano per strada ogni due per tre con la luce negli occhi dicendomi 'Pietro, ti amo!', 'Sei il mio idolo, un grande! Mi hai fatto rimorchiare quella persona!". Per me questa cosa, unita al fatto che con i video io ci campo, è sufficiente. Non importa se non ho monetizzato centinaia di migliaia di euro o non sono arrivato a essere conosciuto da tutta quanta l'Italia. Mio padre in tv ci ha lavorato per 50 anni, i tempi dell'intrattenimento sono lunghi: non bisogna fare tutto subito, tempo al tempo. Io sono felice così perché io sono arrivato qua con quello che dico, con il mio tone of voice, con il mio modo di intrattenere. Io sono un content creator e ne sono certo. Voi non siete content creator, create scandalo e stupore fino a se stesso, fuffa. Ed è colpa vostra se poi altri YouTuber pensano che sia intelligente cercare lo scandalo con queste soluzione, cercare il titolo ad effetto con queste soluzioni. Per poi fare visualizzazioni e soldi".
Cogliendo l'occasione per complimentarci con il suo mirabile "tone of voice", così diverso e raffinato rispetto a quello di tutti gli altri, speriamo che il nostro titolo gli possa piacere. Tempo al tempo, Pietro. Diventerai una star.