L'Unione Europea ha dato il via libera a un regolamento che imporrà sanzioni climatiche su alcuni materiali importati all’intero del territorio comunitario, alcuni dei quali essenziali per l'industria automobilistica. L'obiettivo è quello di tassare i prodotti più inquinanti, con l’entrata in vigore del provvedimento nell’ottobre del 2023. I materiali che rientrano nel provvedimento sono quelli di base per la produzione dei veicoli: acciaio, alluminio e ferro. In realtà l’Europa vorrebbe che diminuissero le importazioni di cemento, fertilizzanti, elettricità e idrogeno, considerati inquinanti. Tuttavia, c’è chi si chiede se non si tratti di una misura protezionistica, poiché, negli ultimi mesi, c’è chi ha attuato politiche del genere, che hanno colpito il settore automobilistico: gli Stati Uniti.
Questo il pensiero di Macron, che propende per il protezionismo per difendere l'industria europea dall’invasione cinese. In pratica la tassa vuole pareggiare le condizioni tra i prodotti importati e quelli fabbricati nell'Unione europea, un regolamento che fa parte del Carbon Border Adjustment Mechanism, operativo dall’ottobre 2023. Quali saranno le conseguenze per l’automotive? L’inevitabile l’aumento del prezzo finale, uno scenario che si verifica sullo sfondo dell’elettrico: l’Europa vuole 30 milioni di auto a batteria in circolazione nel 2030, mentre l'industria automobilistica non lo considera fattibile.