Si torna a discutere del caso di Alessia Pifferi, condannata all'ergastolo per aver lasciato morire di stenti Diana, la figlia di soli 18 mesi nel luglio del 2022, abbandonandola sola in casa per ben una settimana. Nonostante la condanna si continua a dibattere in Corte d’Assise sulla perizia psichiatrica richiesta dai giudici durante il processo di secondo grado, durante il quale è stata accertata la piena capacità di intendere e di volere della donna. Ovvero, nonostante i tratti di "immaturità affettiva", non sarebbe tuttavia affetta da una condizione patologica grave al punto da compromettere la sua capacità di intendere e di volere al momento dei fatti, quando ha abbandonato la figlia per una vacanza con il compagno. Noi di MOW abbiamo chiesto un commento alla criminologa Anna Vagli: “Perfettamente d'accordo con quanto stabilito dall'ultima perizia psichiatrica, perché Alessia Pifferi era perfettamente consapevole di quello che faceva quando ha lasciato sua figlia Diana in condizioni che avrebbero messo a dura prova anche un adulto. Lei le ha lasciato un biberon, quindi sapeva che per sopravvivere avrebbe dovuto mangiare e bere. Del resto la stessa Alessia Pifferi ha dichiarato durante un interrogatorio di convalida che Diana rappresentava un ostacolo alla vita che voleva vivere”. Una bimba che ha pagato una colpa non sua, lasciata morire in un modo terribile. Ma come può una madre abbandonare coscientemente il proprio figlio così piccolo?

“Alessia organizzava vacanze al lago, viaggi, limousine, quindi era consapevole di quelli che erano le proprie esigenze, anche le più effimere, figuriamoci se non lo poteva essere dei bisogni che ha una bambina come Diana. Perché a quell'età si ha bisogno di qualcuno che ci faccia mangiare, bere e che si prenda cura di noi”. La cattiva condotta di Alessia Pifferi, come sottolinea Anna Vagli, si riscontra anche in altre circostanze: “Aveva trasformato la figlia in merce di scambio. Aveva, ad esempio, inventato un finto battesimo per recuperare i soldi con i quali andava in vacanza”. Dopo il dibattimento in aula anche il commento della mamma di Alesia: “Mia figlia? Una manipolatrice, ha sempre raggirato le persone. Ho sempre detto che era lucida. Ha detto solo bugie. Prima di tornare a casa e trovare la figlia morta mi ha scritto un messaggio, dicendomi che la piccola stava tribolando con i dentini e di non preoccuparmi. Mi ha mentito fino all'ultimo, mi assecondava per farmi stare tranquilla. Sapeva raggirare le persone, convincerle. Aveva una doppia personalità". La piccola Diana avrebbe anche potuto salvarsi se Alessia Pifferi fosse tornata a casa da lei. Ma ha scelto consapevolmente di anteporre ai doveri di madre i suoi desideri di donna.

