Charlotte Angie bukkake. Poi Charlotte; Angie; Charlotte Angie. Queste sono le parole in tendenza su PornHub oggi, il primo sito porno in Italia per numero di visitatori con 120 milioni di accessi mensili nel nostro paese. E questa è l’Italia. Bandiere della pace al davanzale e i video di una morta fatta a pezzi nell’iPhone, dritti verso il primo fine settimana di aprile lontani dall'emergenza sanitaria. La storia di Carol Maltesi, messa in un congelatore prima di essere bruciata, è roba da serial killer americani, roba a cui non siamo abituati. Come se Edmund Kemper, che negli anni Settanta squartava studentesse californiane per poi farci sesso, fosse venuto nell’Italia del 2022. Il fatto che la gente abbia cominciato a cercare il suo nome sui siti porno non sarebbe rilevante, ma a farlo sono all’incirca quattro milioni di persone al giorno. Virologi, esperti di politica internazionale, allenatori di pallone: tutti a guardare - come dice Pietro Diomede - se il cadavere di Charlotte Angie lo si riconosce meglio dai tatuaggi o dalle dimensioni del buco del culo.
Ma come si arriva a questo punto? Lei ha cominciato a pubblicare video su OnlyFans durante il lockdown, poi è passata al porno. Si è trasferita a fianco all’uomo che l’ha uccisa e martoriata, erano amici, forse amanti. Una storia che non puoi evitare se scrivi per un giornale perché questo vende, questo vuole la gente: sesso, sangue, merda. Soldi anche. Stavolta però la gente, tantissima gente ha superato di slancio la narrazione ipnotica e nauseante della televisione. Abbiamo già visto tutto e lo abbiamo visto dal salotto di casa, dalla guerra in Europa ai migranti dell’Africa, dalle orge al Carnevale di Rio ad un tizio che si fa tirare calci nelle palle. La gente adesso va matta per il legal, ma ha appena scoperto una categoria strettamente correlata alla cronaca nera. PornHub, la grande azienda progressista che toglie l'acceso ai russi e fa gli sconti agli italiani in lockdown, ci sta facendo i soldi.
I quattro milioni che in questi giorni vanno a cercare Charlotte Angie sono gli stessi che rallentano in tangenziale se vedono un’ambulanza. Gente che di solito cerca su internet il nome di un defunto illustre, a lui completamente sconosciuto, per non sfigurare con i colleghi. Gente che, dopo la morte di un attore di medio livello, si cerca tutto i suoi film per rendergli tributo su Instagram. Sono, comunque, di gran lunga più degli elettori di Italia Viva. Viviamo in un paese di codardi che si alimenta di contraddizioni. Non prendetevela coi giornali che raccontano di Carol Maltesi, non prendetevela nemmeno con l’uomo che l’ha uccisa. Questo siete, questo siamo: bestie, ma mai davanti agli altri. Solo per vedere di nascosto l’effetto che fa.