A Vienna, questa settimana, erano previsti tre concerti dell'Eras Tour Taylor Swift. Sono stati tutti annullati a causa di quello che la polizia austriaca ha definito “un attacco terroristico pianificato” che aveva come obiettivo proprio gli eventi organizzati dalla cantante. In sostanza, qualcuno voleva realizzare un attentato allo stadio Ernst Happel, dove avrebbe dovuto esibirsi la star americana. Due sospetti sono stati arrestati: probabilmente auspicavano di farsi saltare in aria o piazzare bombe nei pressi dell'impianto. Dove erano attesi, per ciascuna data in calendario, tra i 75 e gli 80mila spettatori, comprendendo anche i fan che si sarebbero assiepati fuori dalla struttura. Strage sfiorata? Forse sì. Visto che l'allarme è risuonato fortissimo nei corridoi delle intelligence europee. "Dopo la conferma da parte delle autorità governative di un attacco terroristico pianificato allo stadio Ernst Happel, non abbiamo altra scelta che annullare i tre spettacoli in programma per la sicurezza di tutti. I biglietti saranno rimborsati automaticamente ", hanno fatto sapere i promoters di Barracuda Music.
Ci sono due notizie. La più eclatante è che, come abbiamo visto, il maxi evento di Taylor Swift è stato cancellato, con non pochi disagi per le migliaia di persone arrivate o che sarebbero dovute atterrare a Vienna. L'altra notizia riguarda invece la causa dell'annullamento dei tre concerti: l'allarme terrorismo. Le forze dell'ordine austriache si sono limitate ad annunciare l'arresto di un cittadino austriaco di 19 anni a Ternitz, a sud di Vienna, e di un secondo sospettato nella capitale. Entrambi sarebbero legati all'Isis (ancora lui?) e si sarebbero radicalizzati online: classica storia di attentatori e attentati, terroristi e lupi solitari. Franz Ruf, direttore della sicurezza pubblica presso il ministero degli Interni austriaco, ha spiegato che le autorità del Paese sono venute a conoscenza di "azioni preparatorie" per un possibile attacco "e anche che il 19enne si era concentrato sui tre concerti di Taylor Swift a Vienna". I terroristi hanno dunque battuto Taylor Swift 1-0.
Già, i terroristi. In questo caso si parla di personaggi che avrebbero giurato fedeltà all'Isis-K, versione rinnovata del defunto Isis. Anche se nel 2021 l'allora coordinatore dell'antiterrorismo dell'Unione europea Gilles de Kerchove dichiarava che lo Stato islamico "non ha più la capacità di inviare terroristi sul suolo europeo" grazie "all'azione intrapresa dalla coalizione internazionale", oggi quelle parole sembrano un lontano ricordo. Altro che Isis sconfitto e Isis-K innocuo (almeno in Europa): a quanto pare la minaccia esiste ancora. E non solo per i “lupi solitari” che, di tanto in tanto, e nel corso degli ultimi anni, si sono resi protagonisti di stragi più o meno truci (per lo più tra Belgio e Francia). Ma anche per gli avvertimenti, abbastanza espliciti, lanciati dalle stesse organizzazioni terroristiche. La scorsa primavera, per esempio, l'Isis aveva pubblicato un post in cui chiedeva ai suoi seguaci di "ucciderli tutti", in riferimento ai tifosi che avrebbero assistito alle partite di calcio dei quarti di finale di Champions League. Non sarebbe poi successo niente di niente. Come probabilmente non sarebbe successo niente a Vienna in occasione dei tre concerti di Taylor Swift, chissà, ma le autorità hanno pensato bene – e giustamente - di prevenire un'eventuale bagno di sangue. Certo è che l'Isis (o Isis-K), chiamatelo come volete, è ancora vivo e vegeto. Ma soprattutto: è ancora in grado di spaventare e, forse, di colpire.