Stop alla vendita di veicoli con motori endotermici? Una notizia, quella del voto al riguardo da parte del Parlamento europeo, che non convince molto il pilota-youtuber Luca Salvadori.
“Dal mio punto di vista – le parole di Salvadori sentito da Domenico Arruzzolo per BlackList – bisognerà capire se troveranno il modo di implementare la parte emozionale sull’elettrico, che per adesso manca, purtroppo. Bisogna creare un suono elettrico ma che sia veramente accattivante, perché purtroppo io lo vedo nei miei video: se la telecamera viene messa in un punto in cui si sente poco, cambia tutto […] Il rumore trasmette veramente tantissimo, non c’è molto da dire e da fare”.
Sulle prestazioni: “Secondo me i veicoli elettrici raggiungeranno quelle degli endotermici. C’è sempre il problema dell’autonomia, c’è sempre il problema che non si sa se è vero che inquinano delle auto a combustione (c’è sempre il discorso che l’auto elettrica inizia a inquinare meno dai 100 mila chilometri un poi, e c’è chi dice che è una bufala). Quindi ci sono molti casi in cui c’è molta divisione, ci sono molte informazioni e alla fine non si sa mai qual è quella giusta o quella veritiera. Io penso che la verità stia nel mezzo e che non è una mai una buona cosa scegliere per partito preso una direzione e basta. Anche perché molto spesso è il momentum che spinge alle case a parlare solo di elettrico: se Tesla avesse iniziato 7-8 anni fa a fare macchine a idrogeno secondo me ora saremmo qui a parlare di futuro a idrogeno. Perché quando i grandi capi delle grandi aziende decidono, a quel punto c’è una spinta totale e verticale su quello, ma non è detto che sia la cosa giusta. Se una casa ha puntato sull’elettrico e a metà strada si vira sull’idrogeno, per chi è scelto la strada dell’elettrico è un disastro, e quindi elettrico o niente: secondo me è sbagliato. È molto meglio una situazione in cui eliminiamo le auto endotermiche complete e andiamo verso un ibrido. Io sarei per le muscle car e i seimila di cilindrata, ma mi rendo conto che bisogna trovare dei compromessi. Ma il compromesso non è «abbattiamo tutto quello che brucia qualcosa di fossile e andiamo solo sull’elettrico», perché non abbiamo ancora abbastanza andati che dimostrano che si può andare su quello. Nel 2035 mi immagino una Milano che potrebbe – potrebbe – essere pronta. Poi però uno immagino la nonna Pina in un piccolo comune del centro Italia che deve andare con la macchina elettrica: ma dove cazzo va con l’auto elettrica, dove cazzo la ricarica? L’importante è che il 70-80% della popolazione abbia un ibrido o qualcosa che porti un assottigliamento delle emissioni, anche perché i motori ibridi li vediamo in Formula 1 e non è che facciano schifo, anzi. Prendendo il meglio dell’elettrico e dell’endotermico. Poi ci sarà il 20% di irriducibili del fossile che useranno l’auto a benzina e basta. Questa è una cosa sensata. Una cosa non sensata invece è volere l’elettrico nel 2035, quando nel 2035 le infrastrutture non saranno mai neanche lontanamente pronte a questo passaggio.
Sulle moto: “Le auto le vedo in un certo senso molto più sul pezzo, e quindi riusciranno a portare avanti questa transizione in maniera più lineare, anche perché l’hanno iniziata da molto più tempo. Le moto non le vedo assolutamente preparate e il motociclista di per sé è molto più restio a questo cambio”.
E sulla Formula E: “L’ho provata. È bellissimo, ma come guidare i kart elettrici in centro a Roma. Quando acceleravo sentivo il rumore del pedale che picchiava “sdeng”, e basta. Si può fare molto di più dal punto di vista emozionale e prestazionale e secondo me ci vorrà molto più tempo per l’utilizzo quotidiano di tutti i giorni, perché forse due-tre comuni in Italia saranno pronti nel 2035 per essere completamente elettrificati. Quando si accorgeranno i cari burocrati che è infattibile nel 2035 faranno le varie proroghe e noi ce la gusteremo fino a quando saremo vecchi decrepiti che tanto non ce ne fregherà più un cazzo”.
Qui sotto la puntata completa di BlackList. Salvadori interviene poco dopo il minuto 19.