"Salvatore è ancora gravissimo, tuttora rischia la vita e se anche riuscisse a sopravvivere non sono esclusi danni permanenti, non sappiamo ancora di che tipo". Queste le parole di Donatella Buscaino, l'avvocata della famiglia Sinagra, famiglia che da ben dieci giorni è stata improvvisamente in un vero e proprio incubo, quello di avere un figlio ricoverato in rianimazione all'ospedale Doctor Negrin di Las Palmas di Gran Canaria. Ma cosa è accaduto? Torniamo indietro di qualche giorno, alla notte tra il 25 e il 26 gennaio, a Lanzarote, siamo fuori dal locale Sin Nombre di Playa del Carmen dove Salvatore Sinagra 30enne originario di Favignana, è stato brutalmente aggredito da un ragazzo di 25 anni che, dopo la cattura, ha confessato di aver ridotto in fin di vita Salvatore. "Fondamentali sono state le segnalazioni di tre testimoni, oltre ai filmati delle videocamere di sorveglianza. Le indagini sono ancora in corso, ma è già un risultato aver rintracciato colui che ha poi confessato di aver aggredito Salvatore".
Il 25enne era già noto alle forze dell’ordine locali sempre per precedenti aggressioni. Queste le sue parole dopo il fermo, senza rendere alcuna spiegazione sul perché del suo folle gesto: “Posso solo dire che faccio abitualmente uso di cocaina”. Ma come sono andate davvero le cose quella sera, prima che tutto sfociasse in tragedia? Stando alle testimonianze Salvatore avrebbe tentato di calmare il 25enne, offrendogli anche da bere. E lui, di rimando, fuori dal locale l’avrebbe picchiato brutalmente. Un’aggressione violenta, avvenuta a mani nude. Il padre di Salvatore: “Mio figlio merita giustizia e quell'uomo deve restare in carcere perché, visti anche i precedenti, potrebbe aggredire altre persone". Salvatore al momento si trova in coma farmacologico, ed ha vicino la sua famiglia.