Matteo Salvini si è espresso contro l'abuso degli autovelox da parte di alcuni Comuni che li utilizzano per fare cassa. In risposta a un'interrogazione del deputato Andrea Caroppo di Forza Italia, il leader della Lega, in veste di ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ha dichiarato di voler regolamentare l'uso di questi strumenti (compresi photored e simili), come parte di un pacchetto organico di revisione del Codice della Strada. Salvini ha sottolineato la necessità di non compromettere la sicurezza stradale, ma anche di contrastare l'abuso dei rilevatori di velocità: il ministro sostiene l'utilizzo razionale degli autovelox come deterrente per gli automobilisti che guidano in modo pericoloso, ma si oppone all'abuso degli autovelox per ripianare i conti dei comuni.
Nel “mirino” del ministro non ci sarebbero però i tutor autostradali o le postazioni fisse lungo strade comunali e provinciali, ma solo le postazioni volanti, a volte “nascoste”, delle pattuglie dotate di rilevatori mobili.
L'intervento di Salvini ha ricevuto il plauso del Codacons e dell'Unione Nazionale Consumatori, che hanno sottolineato come gli autovelox in alcune città italiane abbiano generato incassi per un totale di 46,9 milioni di euro. Il record di incassi appartiene Milano, seguita da Genova e Torino. Tuttavia, il Codacons ha anche denunciato casi paradossali di abuso degli autovelox da parte di alcuni Comuni come quello di Melpignano, che ha raccolto 4.986.830 euro grazie agli autovelox (più di Roma, Firenze e Bologna), e quello di Colle Santa Lucia, che ha incassato 552.000 euro in un anno, nonostante conti meno di 360 abitanti.