Ventidue nomi incredibili. Soprattutto per il tasso di rancore che covano nelle profondità dei loro animi. Sulla carta, il Festival di Sanremo 2023 nasce segnato da un fortissimo sapore di Male che il direttore artistico e conduttore Amadeus ha congegnato per il nostro divertimento. E ringraziamo. A giudicare dalla rosa dei Big in gara, annunciata ufficialmente domenica 4 dicembre, almeno metà degli artisti che calcheranno il palco dell'Ariston promettono una ferocia più irresistibile di Leone Lucia quando sbotta in faccia a mamma Chiara perché stufo di vivere con il di lei smartphone alle calcagna che manco fosse al Gf Vip. Basta dare un occhio al recente passato (non solo musicale) delle ugole d'oro chiamate a scendere in campo per farsi un'idea della trincea. Il potenziale sbrocco del sempre pacioso Amadeus è già quotato con la mitologica "Cipolla di Pedro" come unica unità di misura possibile e noi, anelanti, andiamo a dragare l'abisso di bieco risentimento che la Settimana Santa della musica nostrana, con ogni speranza, ci regalarà. Sarà Celebrity Death Match? Speriamo di sì! Anche perché sarebbe l'unico motivo per accollarsi ogni minuto dell'intera kermesse (manco a dirlo, quest'anno ancora più XXL del solito)...
"I miei Super Ospiti in gara", li chiama Ama. E ha ben donde di compiacersene essendo principe fautore di quella che è una vera e propria restaurazione della kermesse: da ultima spiaggia per artisti più di là che di qua, nel giro di qualche anno il nostro è riuscito a rendere appetibile il palco dell'Ariston perfino a nomi blasonatissimi come Marco Mengoni e Ultimo. Gente, insomma, che di certo non ha bisogno della vetrina ligure per rilanciarsi: già riempie gli stadi schioccando le dita. Per qualche motivo. Fatti i dovuti complimenti di rito, eccoci a parlare di ciò che ci interessa davvero: la digi-evoluzione dei "Super Ospiti" in "Super Rogne" per l'unico conduttore dell'italica tv che su Instagram è presente col profilo di coppia (e il nome della moglie, Giovanna Civitillo, è rigorosamente anteposto al suo). Non proprio l'indole del gladiatore, ça va sans dire.
La paciosità di Ama potrebbe essere un problema, date le belve che si ritroverà a gestire su e giù dal palco. Sarà per questo che ha chiamato Francesca Fagnani come co-conduttrice di una delle serate della kermesse? Pochissimi i dubbi a riguardo. Partiamo dal già citato Ultimo che, venerato dalle sedicenni - all'anagrafe o nel cuore - di tutto lo Stivale, nel 2019 esplose di rabbia per essersi classificato scandalosamente secondo, dietro a Mahmood. Virale già all'epoca, e sempre un bel vedere anche ai giorni nostri, il suo sclero in diretta durante la conferenza stampa post-finale in cui mostrava di non conoscere nemmeno il nome di Mahmood ("il raggazzo qui, questo che ha vinto...") e giurava eterno risentimento alla stampa italiana tutta, rea a suo dire di avergli boicottato il trionfo annunciato. Se quest'anno non dovesse arrivare almeno primissimo, a chi farà lo scalpo?
Poi di gran carriera proseguiamo con Paola e Chiara, sorelle e "amiche come prima", certo, ma dopo almeno due lustri di silenzio invimperito tra loro in cui sono sommessamente (o meno) volati stracci ed extension. Riunite l'estate scorsa da Max Pezzali per il suo faraonico tour, quanto durerà l'idillio ritrovato prima di vederle scatenarsi di nuovo in un delizioso "Vamos a Matar"? All'astio delle quota rosa dona brillantezza anche la militanza di Anna Oxa: negli ultimi due decenni le sue rare apparizioni tv, da Ballando con le Stelle ad Amici, si sono chiuse con lei nell'atto di abbandonare lo studio subito prima di twittare di essere pronta "a lasciare l'Italia per ragioni di sicurezza" (mai spiegate). Pop corn glassati al vetriolo per tutti, signore e signori.
Inevitabile, la menzione d'onore a Gianluca Grignani. Gli si augura sempre ogni bene, ma il suo ruolo sembra oramai essere quello dell'errore del Matrix: nella storia dei meme (e non solo) la sua partecipazione con scasso al Capodanno 2016 condotto da Gigi D'Alessio su Canale 5. "Non ero ubriaco", ha sempre dichiarato il "Joker" e non abbiamo alcun motivo per non credergli. A lui come al mitologico Alongi. Le sue foto in accappatoio e ciabatte per le vie di Brescia, l'hanno poi consegnato alla memoria collettiva come unico vero Grande Lebowski italiano. Con buona pace di Salmo, speriamo di vederlo sfoggiare la medesima mise al Teatro Ariston. Ne abbiamo bisogno, sì.
Si sboccia pure con Elodie, sempre pronta via social ad attaccare Giorgia Meloni un giorno sì e l'altro pure. Se tirasse fuori una delle sue bordate acchiappalike anche durante la Sacra Diretta, potremmo perdonarle almeno tre quarti di insulso repertorio. Poi c'è Madame, la cantante del "Lei non sa chi sono io" nota specialmente perché non le va di firmare autografi e farsi foto coi fan adoranti. Li blasta via Twitter e au revoir. Soprattutto ore pasti.
Non dimentichiamo anche la carta matta dei Cugini di Campagna: faranno pure folklore, ma l'ultima volta che sono apparsi in tv, all'Isola dei Famosi, la loro permanenza è durata secondi 30: giusto il tempo di tirare un bestemmione appena sbarcati sulla playa. Emozioni forti. Almeno quanto quelle da cui è pervaso Alessandro Gassmann ogni volta che qualcuno si permette di azzardare che il suo piccolo Leo, in gara tra i Big dopo un X Factor e la vittoria a Sanremo Giovani 2020, possa essere niente niente nato con la blusa. Si prevedono sbrocchi magistrali.
Per non parlare dei redivivi Modà, lì come memento mori per tutti quelli che, come loro fino a pochi anni fa, riempiono gli stadi senza un vero perché. Kekko Silvestre, il frontman della band per la terza volta in gara, è sempre stato avvelenatissimo nei confronti della kermesse, non esitando a definirla "un tritacarne in cui non metterò mai più piede". Storica, anche la ferale polemica imbastita contro Emma Marrone rea, a suo dire, di non averlo mai ringraziato per il testo da lui scritto della terrificante Non è l'Inferno con cui l'ex Amica di Maria clamorosamente vinse il Festival nel 2012 scippando in motorino e senza casco la meravigliosa Arisa di La Notte. Se già all'apice del successo, il mitologico Kekko era così rancoroso, non possiamo immaginare i picchi di malevonza che sarà in grado di raggiungere oggi dopo anni di stand by della band e vari progetti cinematografici da lui annunciati e, a quanto pare, andati in fumo ancora prima del ciak. Con ogni fortuna.
Se la presenza degli Articolo 31 scalda il cuore ai Funkytarri degli anni Novanta, nessun dubbio sul fatto che la musica ora sia cambiata: J-Ax rappa il jingle dello spot di un detersivo per lavastavoglie scratchando sui piatti (davvero!) e ogni giorno si erge a boss del gentismo social. La sua digi-evoluzione in Red Ronnie è quotata ben più della Spirale Ovale nei primi Duemila. Stando in ambito rappattaro, ecco Lazza, amatissimo dai ragazzini e grande boh per chi è in età da patente: di appena qualche mese fa il suo prepotente dissing contro Rocco Tanica. "Ringrazia Elio se hai 10 persone che possono farsi una risata con te qua sopra. E comunque sei più forte con la tastiera del telefono, con quella per suonare ti do due giri", lo epitaffiò via Twitter. Non un servo della gleba, quindi. Chiunque egli sia, comunque.
Altro che la musica leggera di Colapesce e Dimartino, il prossimo Festivàl si preannuncia heavy allo stato puro. Finalmente, un motivo per non perderselo: buonanotte e buone botte!