La campagna di comunicazione del Partito Democratico in vista delle elezioni politiche del 25 settembre ha lasciato interdetti in tanti. Soprattutto quando Enrico Letta ha pubblicato sui social la grafica che contrapponeva "Pasta & Rivoluzione" dove era presente una parodia con l'alternativa nella carbonara "Con la pancetta/Con il guanciale". Un meme rilanciato su Twitter dal segretario Pd che aveva aggiunto nel post la sua personale preferenza: "Guanciale Tutta La Vita!". Le ironie e le critiche non sono mancate, sia dagli utenti che da altri leader di partito. Come da Giuseppe Conte del M5s: "Non pensi che di questo passo i cittadini finiscano per percepire ancor più la politica come un fatuo e inutile teatrino?”. Oppure della Lega Matteo Salvini, che ha pubblicato su Facebook un facsimile del manifesto diviso tra la scritta "Torno in Francia" su sfondo nero e accanto la frase "Resto in Italia" e la foto di Enrico Letta compreso il logo del Pd e il loro slogan elettorale "Scegli" (il leader dem ha insegnato in una università di Parigi): "Dopo il 25 settembre cosa farai? Letta, scegli. Anzi scegliamo noi: #25settembrevotolega". In tanti, contestualmente, si sono anche chiesti chi consiglia il Pd in queste strategie e lo spunto più curioso (e illuminante) è arrivato dalla pagina Instagram di Tlon, cioè dei filosofi Maura Gancitano e Andrea Colamedici.
Sono stati loro a ricordare che della comunicazione Dem si occupa da anni l’agenzia “Proforma” capeggiata dal co-founder e direttore creativo Giovanni Sasso. Nata a Bari nel 1996, da allora ha lavorato sulle campagne elettorali di Pier Luigi Bersani, Nichi Vendola, Michele Emiliano e tanti altri, oltre ad aver ideato il simbolo stesso del Pd. Ben più di una società esterna alla quale affidarsi, ormai, visto che negli anni sembra diventata il vero centro per la consulenza strategica dell’immagine del centrosinistra. Quel che stupisce, però, non è che ogni tanto qualche trovata di marketing non abbia l’effetto sperato, ma che il suo fondatore dichiari di avere un sogno nel cassetto piuttosto imbarazzante per l’area democratica. In una intervista del 13 febbraio 2022 a Repubblica passata totalmente inosservata, il fondatore di Proforma rispondeva così alla domanda del giornalista Gianni Messa: “Lei è stato il consulente strategico di Matteo Renzi, Antonio Decaro e Pier Luigi Bersani, fra gli altri: c'è un politico della Prima Repubblica col quale le sarebbe piaciuto lavorare? «Tempo fa ho visto una vecchia intervista televisiva di Giovanni Minoli a Giorgio Almirante: aveva uno stile e una cultura incomparabili rispetto a molti politici dei giorni nostri e una grandissima capacità di ironizzare su se stesso. Sia chiaro, però: non tutti quelli di oggi sono improvvisatori e dilettanti, ne ho visti anche tanti di altissimo livello»”.
In buona sostanza, chi si occupa della comunicazione del Partito Democratico non si vergogna a rendere pubbliche le sue simpatie per uno dei simboli della destra italiana, lo storico segretario del Movimento Sociale, Giorgio Almirante. Non a caso, sempre Tlon nelle storie su Instagram ha ironizzato: “Un po’ come se chi si occupa della comunicazione della Meloni avesse sognato di lavorare con Fidel Castro”. C’è da dargli atto, la battuta non solo è riuscita ma è anche indicativa di un certo modo di intendere le “larghe intese” in casa Pd. Ma ancora, rileggendo quella intervista di qualche mese fa, Sasso non aveva problemi a dire di aver mantenuto ottimi rapporti con il nemico giurato di Enrico Letta: “Il quotidiano Libero la bollò come renziano: ha qualcosa da aggiungere a sua discolpa? «Ho un bellissimo rapporto con Renzi e continuiamo a sentirci spesso. Ha commesso i suoi errori, ma non rinnego nulla: politicamente gli sono molto vicino»”. Non certo dichiarazioni rassicuranti per il segretario democratico, impegnato in una campagna elettorale dove Renzi sta facendo (ancora) di tutto per metterlo in difficoltà, da ultimo con la creazione del Terzo Polo insieme a Carlo Calenda (che ha scaricato proprio Letta stracciando un accordo poche ore dopo averlo sottoscritto).
E visto che manca poco meno di un mese al voto, a Enrico Letta converrebbe forse dare un po’ più di peso alle simpatie politiche e alle amicizie di chi lo sta consigliando nella comunicazione. Anche perché lo disse in un’altra intervista di qualche anno fa lo stesso Sasso: “Non esistono buone campagne per prodotti scadenti. E dunque non esistono slogan efficaci se i contenuti non sono efficaci” (Affari Italiani). Così, sull’onda dei cartelloni che mettono in contrapposizione due visioni del mondo, il segretario Dem dovrebbe scegliere, non tanto tra pancetta e guanciale nella carbonara, ma se avere intorno a se gente di sinistra (ce ne sarà ancora nel Pd?) o di destra, mentre si avvia alle urne.