C'è un problema alla base delle polemiche che legano Giorgia Meloni all'uso improprio del termine devianze per indicare persino i disturbi alimentari. Un problema legato alla narrazione social delle patologie citate, perché di anoressia e bulimia non si disquisisce quasi mai correttamente, ossia con l’identificazione tempestiva della malattia. Ma l'ipocrisia del web, a cui la body positivity ha reso la mazzata finale, è talmente radicata che quando scorgiamo una persona anoressica o obesa fingiamo che non sia malata. Come se a un alcolista, per esempio, dicessimo: "Fai come vuoi, la vita è la tua, basta che sei felice". Col cavolo! Perchè le dipendenze sono tutte uguali e vanno riconosciute e curate, incluse quelle alimentari.
Così, mentre Enrico Letta addirittura le esalta al grido di "Evviva le devianze", credendo opportuno bearsi di essere malati, la leader di Fratelli d’Italia si riprende dalla gaffe comunicativa e rilancia nella maniera ideale, raccontando sui social di sua mamma, obesa da anni. E con foto alla mano, commenta: "Soffre di obesità da quando, più giovane, ebbe una depressione perché era rimasta senza lavoro a crescere da sola due figlie. Ecco da giorni mi sento dire che considero deviati gli obesi, ma qualcuno pensa davvero in coscienza che io possa considerare deviata mia madre, una delle persone che amo di più al mondo, o me stesse che con questo problema ho combattuto una vita e ne conosco perfettamente le difficoltà e i rischi?"
Una difesa alle critiche subite che si spinge oltre: "I disturbi del comportamento alimentare vanno favoriti o prevenuti? I miei avversari rispondano su questo invece di continuare a mistificare le mie parole e i miei intenti per gettarmi odio addosso, perché non hanno argomenti". Quindi una mossa coraggiosa (e oltremodo furba, non c'è che dire) specie se pensiamo alla narrazione contorta di queste patologie. Ma anche uno scacco matto alla sinistra, incapace di replicare con contenuti e proposte reali. Perchè è oltremodo riduttivo pensare di risolvere tutto con l'ora di ginnastica, come immagina la leader di Fratelli d’Italia. Magari fosse così semplice prevenire e curare, ma intanto è una lecita testimonianza, nonchè una tirata d'orecchie ai titoli sportivi che hanno sempre collegato lo sport alla vita sana e al riscatto sociale, e adesso demonizzano le posizioni della Meloni, solo perché Meloni in quanto tale.
Ma c'è un problema alla base della campagna elettorale, dibattuta a suon di meme e hashtag. Quello di una sinistra che cerca di risalire la china semplicemente facendo le pulci all'avversario. Un avversario però capace di rialzarsi, e farla a tutti sotto il naso (giornalisti compresi), che prende due piccioni con una fava e sdogana pure i disturbi alimentari, mentre altri (il segretario del Partito Democratico, per inciso) giocano con le card bicolori, interrogandosi sul guanciale o la pancetta nella carbonara. Che disastro.