La campagna elettorale della sinistra? È in mano agli influencer. O almeno così sembra.
E all'inizio c'era solo la coppia d'oro del web, alias i Ferragnez, ormai designati paladini dei diritti civili. E infatti, tra uno scazzo con Pillon e un battibecco con la leader dei Fratelli d’Italia, il loro attivismo politico e sociale è stato più che decisivo per una notorietà in ascesa continua e senza pari. Per cui altri hanno seguito le loro orme, sorpassando a piè pari i tracciati della comunicazione tradizionale, dando spago a una campagna elettorale che saluta i salotti televisivi e i talk show tradizionali, e si trasferisce in pianta stabile sul web. Una rivoluzione che, in realtà, scopre impreparati gli stessi leader di partito, che provano a padroneggiare i social con la stessa dimestichezza delle star della rete, ma con esiti assai meno gloriosi.
E intanto, negli ultimi giorni, si è fatta sotto anche la fidanzatina d'Italia, alias Giorgia Soleri, attivista, influencer e compagna di Damiano dei Måneskin, che in una story Instagram bacchetta il Senato che boccia la parità di genere nel linguaggio tradizionale, inviando un'altra sonora stoccata a Fratelli d’Italia, partito favorito alle prossime elezioni (vola al 25% nei sondaggi), e schierandosi quindi velatamente con Pd e tutto il cucuzzaro. E sempre la Soleri, nelle sue posizioni pro-aborto, con tanto di storiella personale al seguito, sottolinea ancora per quale posizione politica parteggia. E adesso c'è da scommettere se la combo Ferragni-Soleri possa fare del bene a una sinistra che insegue consensi, soprattutto per quanto riguarda le nuove generazioni, facilmente influenzabili dai fenomeni del web.
Ma non è finita. Sorpassando Er Faina, Camihawke e altri ancora, nel dibattito politico sono entrati a gamba tesa anche i cantanti che si spacciano pure per influencer. Prima tra tutti, Elodie, già madrina del Pride 2022, e protagonista di precedenti botta e risposta con Salvini e compagni. E così, negli ultimi giorni, l'artista ha ripreso un tweet che riassume alcuni punti della campagna elettorale della Meloni, accompagnato da una sincera apprensione: "A me sinceramente fa paura". Giusto per ribadire ai suoi milioni di follower da che parte è bilanciata la sua ideologia. Ma adesso tocca anche ammonire la cantante su un punto. Ciò che Elodie e altri hanno condiviso sui propri canali social è un documento che risale al 2018: il programma di Fratelli d’Italia per le elezioni di settembre non esiste ancora. E anche se è facilmente ipotizzabile che i propositi del partito non siano così distanti dal documento passato (e spinti sull'atlantismo), è sempre meglio vagliare la fonte, la data, e insomma accertarsi di non sparare colpi a vuoto prima di sguinzagliare dibattiti in rete.
Ma è proprio questa la debolezza delle influencer, con tutto il contorno di cantanti e attori appresso, ossia una mancata preparazione su vari temi, anche onorevoli, su cui premono (o spremono?) l'opinione pubblica. E certo che musicisti e Co. possono esprimermi liberamente, ci mancherebbe, siamo un Paese democratico, con buona pace dei nostalgici ostinati, anzi sarebbe preoccupante l'inverso, ma almeno con la piena consapevolezza di ciò che sostengono.
E intanto, alla banda Mannoia-Emma-Elodie e compagne si è aggiunta, nelle ultime ore, anche Giorgia Todrani. E mandando in brodo di giuggiole i fan della sinistra, ha condiviso un meme che cita la famosa frase pronunciata dalla Meloni in Piazza San Giovanni nel 2019. "Anch'io sono Giorgia, ma non rompo i coglioni a nessuno". Palesando come sia ormai iscritta anche lei al registro dei vip anti-Fratelli d'Italia. Ma come prevedibile, la replica della leader Fdl, a onor del vero più elegante della frecciatina subita, non si è fatta attendere. "Trovo che la voce di Giorgia sia straordinaria. La ascolto volentieri, da sempre, senza essere costretta a farlo. Così come lei non è costretta ad ascoltare me se non le piaccio. È la democrazia, funziona così ed è bella per questo. Ma su una cosa io e l'artista siamo sicuramente diverse: se a me non piacesse la sua musica o la sua voce, io non avrei bisogno di insultarla".
E dunque, la posizione della cantante è stata subito rimaneggiata a mestiere dalla Meloni, andando a infuocare la pancia dell'elettorato, che commenti e sondaggi alla mano, sembra fregarsene degli artisti e influencer che scendono in campagna elettorale per poi vivere di privilegi, disinteressandosi di grazia della realtà.
Ma è forse questo il limite dei comunisti 2.0? E allora, pensando che la vera sfida si compie alle urne, e non nei salotti del web, a colpi di champagne e rolex dorati, non è forse giunto il momento di cambiare? Insomma, sinistra fai qualcosa. Ma che non sia solo un like a un post di Elodie e Ferragni.