Però, impressione personale ca va sans dire, Selvaggia Lucarelli, un po’, a Jep Gambardella, interpretato da Toni Servillo ne La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino, gli somiglia. Un attimo e spieghiamo il perché. Ma partiamo da stamattina, quando su Il Fatto Quotidiano appare il primo intervento articolato di Selvaggia Lucarelli sulla dolorosa vicenda di Giovanna Pedretti, sulla quale non si sofferma: lo sfortunato, la vittima possiamo dire, è il suo fidanzato Lorenzo Biagiarelli e di rimbalzo lei stessa; ha infatti scritto: “Una persona che si occupa di cibo e ristorazione, che non ha mai criticato nessuno, che non manganella, è sensibile e pacifica e non ‘brinda con me chiedendosi chi sarà il prossimo da sputtanare’ (cit. Repubblica). Quello che non si può dire, è che ha avuto due sfortune: che la povera signora si sia suicidata (spero si capisca il senso) e che è il mio fidanzato”. Che non abbia criticato nessuno, ohibò, mi sembra un’affermazione avventata. Sulla sfortuna di Biagiarelli per il suicidio della povera ristoratrice di Lodi il senso è un po’ tortuoso da capire, se parliamo della sfortuna di essere il suo fidanzato è già più intuitivo (devo sottolineare che si tratta di una battuta?). La posizione della Lucarelli, insomma, è nota. Nell’articolo in questione, invece, continua a criticare i giornali e i giornalisti. Rimprovera a Candida Morvillo di fare la giornalista, cioè di scrivere e di andare in tv per commentare un fatto (“il” fatto) di cronaca di questi giorni. La Lucarelli dice che la Morvillo lo fa per “portare il suo ego in tv”. Vacilla un po’ la mente. Massimo Giannini, una volta, le ha chiesto di collaborare con La Stampa, ma, dice la Lucarelli, forse era ubriaco (che glielo abbia chiesto “prima” della vicenda di questi giorni non ha nessuna importanza, per la Lucarelli. Una volta che entri in contatto con lei, poi, devi tacere per sempre). Non si può e non si deve mai cambiare idea! Cosa che per Karl Kraus era una caratteristica degli stolti. Tommaso Cerno, sempre secondo la Lucarelli, era ubriaco. Che la stessa notizia, ossia le lodi della ristoratrice di Lodi, campeggi ancora sul sito de Il Fatto tace: a Il Fatto nessuno beve e nessuno ha un ego: che noia.
Quindi passa alle due notizie emerse ieri: la ristoratrice di Finale Ligure, Ida Germano, che aveva fatto uno scontrino da due euro, e che afferma di avere avuto danni dalla Lucarelli, e il ristoratore aretino, che aveva denunciato di essere discriminato perché gay, che prima pare avesse rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, ma che in serata ha smentito. Sulla ristoratrice di Finale Ligure non saprei: Selvaggia Lucarelli scrive di un “#metoo tardivo”, ma non è tardivo, è semmai il drammatico gesto della povera Pedretti ad averlo fatto tornare alla ribalta della cronaca (anche se un piattino a due euro è una notizia che riguarda tutti noi, una recensione forse falsa, di una pizzeria di Lodi da quanto, venti coperti, riguarda direi soltanto Lodi – e la maldicenza della provincia è spietata e si aggira sempre con la bava alla bocca… ahi provincia!). Infine Selvaggia sembra dire, nel suo articolo, mal comune mezzo gaudio. Sono tutte notizie riportate dai grandi quotidiani e rilanciate sui loro social, anche da milioni di follower. È un tornado di sputazzate: la Lucarelli sputazza sui giornali dicendo più o meno “l’ho fatto anche io ma lo avete fatto anche voi” e la sputazza, ovviamente, gli torna indietro. Il tema di tutte queste sputazzate? La ristoratrice di Finale Ligure, il ristoratore aretino, la povera ristoratrice di Lodi. Di questo si parla nel pezzo. Ed è così che uno, anche non volendo, mette insieme le tessere di questo puzzle – molto provinciale – e involontariamente si scaglia all’orizzonte la figura di Jep Gambardella. Con il suo sorriso ironico e la sua sigaretta in bocca. Ma al posto della faccia di Toni Servillo, e della oramai iconica frase: “Io non volevo solo essere invitato alle feste. Io volevo avere il potere di farle fallire”, c’è la faccia di Selvaggia Lucarelli, con alle spalle Lorenzo Biagiarelli, mentre dice: “Io non volevo solo andare nei ristoranti. Io volevo avere il potere di farli fallire”.