Partiamo dalla definizione di ferragnata: dicasi ferragnata, almeno per oggi e se non altro su MOW, l’atto di incappare in una plateale figura di palta prodotta dalle proprie mani e coi mezzi a cui si è più legati. Un ritorno di fiamma in cui invece della fiamma c’è il fango.
Etimologia: la prima ferragnata dei nostri tempi la dobbiamo a Selvaggia Lucarelli che, dopo un anno di prese di posizione, segnalazioni e denunce via social e sui giornali per cui scrive ha smosso un’indagine che ha portato Chiara Ferragni dritta ad un procedimento giudiziario per truffa aggravata. Lei che ha insegnato all'Italia a usare i social, dai social - prima ancora che dalla Procura - è stata messa a processo. Ecco, questa è una ferragnata.
L’ultima ferragnata invece, nonché notizia del giorno, è stata quella della signora Giovanna Pedretti. Lorenzo Biagiarelli, cuoco e compagno della Lucarelli, ha dato in pasto ai social una sua personalissima inchiesta: la Pedretti aveva pubblicato sulla pagina Facebook del suo ristorante la recensione di un cliente in cui si legge qualcosa del tipo ‘Buono il cibo, ma a fianco avevo un gay e uno in carrozzina quindi non tornerò più’. La risposta della signora si è rivelata perfetta per essere ricondivisa in quanto limpido esempio di persona di buon cuore nonché attenta alle minoranze. E infatti i social, i giornali e persino il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli riempiono la signora di complimenti salvo capire, tramite Biagiarelli prima e Lucarelli poi, che era tutto troppo bello per essere vero: la recensione era stata pensata dalla signora per fare leva sull’opinione pubblica e, forse, attirare nuovi clienti. Succede però, per l’appunto, che in seguito alla tremenda ferragnata inflitta da Biagiarelli e consorte, la signora viene ritrovata senza vita nel fiume Lambro. Così l’inchiesta del cuoco televisivo smette in un attimo di essere un mezzo nobile per portare a casa le attenzioni di sconosciuti e comincia a trasformarsi in un processo mediatico.
Ora che la signora si è tolta la vita, la ferragnata è della Lucarelli&Biagiarelli, coppia che nel peggiore dei casi potrebbe essere a loro volta indagata per istigazione all’odio, articolo 604 bis del Codice Penale. I nuovi Olindo e Rosa, pronti al rimpiazzo. Tralasciando la componente umana e deontologica della faccenda (su cui riflette bene Gianmarco Aimi su MOW) nonché quella mediatica (a cui si è dedicato il direttore Moreno Pisto) c’è un altro risvolto piuttosto interessante, ovvero un’altra - più modesta - ferragnata della coppia. Magari non sembra, ma è tutto legato.
Matteo Mariotti è un ventenne che ha perso una gamba in seguito all’attacco di uno squalo in Australia e su cui la Lucarelli ha lavorato per mesi, chiudendo il capitolo con un articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano ripreso in un post sui suoi profili social.
È l’ennesima battaglia di Selvaggia contro una raccolta di beneficenza, in questo caso lanciata dagli amici di Matteo per supportarlo a pagarsi le cure. Una raccolta per “spese mediche” che è stata chiusa dagli organizzatori stessi, sommersi dalle polemiche, dopo aver raggiunto una cifra di 62.000 euro. Secondo la Lucarelli la raccolta fondi è stata strumentalizzata perché il ragazzo pubblicava foto a Monte Carlo, perché ha viaggiato spesso tra Italia e Australia, perché nel down under aveva un’assicurazione (in grado di pagargli le cure) e in Italia ci sarà il Sistema Sanitario Nazionale a garantirgli una protesi.
In un video dello YouTuber Sinnaggagghiri però, Matteo Mariotti racconta per la prima volta la storia per come è andata davvero: quei soldi serviranno ad acquistare una protesi adatta a vivere una vita il più normale possibile, sono stati donati spontaneamente e lui non è esattamente il fratello ricco di Gianluca Vacchi. In Australia è andato a lavorare e l’incontro con lo squalo è stata una grossa sfortuna, non il frutto di una lunga serie di scelte azzardate. Selvaggia ha lavorato con un gran numero di foto postate sui social da Matteo e con quelle, un po’ del cherry picking a cui è tanto legata e un’ottima dialettica è riuscita a far chiudere la raccolta fondi per il ragazzo. L'ha fatto convinta di essere nel giusto e, invece, è stata un'evidente ferragnata.
E qui torniamo al punto di partenza. È tutto legato, tutto unito da un modo di raccontare le cose che lascia sempre l’informazione a metà, in una confezione salvaspazio appena sufficiente a un titolo e quattro slide su Instagram. Oggi però - sarà l’Australia - sembra sia il giorno in cui il fango ha assunto la forma di un gigantesco boomerang. Ne esce male la Lucarelli in questa storia, così come ne esce malissimo assieme al compagno sulla vicenda della ristoratrice morta, forse suicida. Sempre oggi ne esce devastata Chiara Ferragni, che assieme alla storia dei pandori dovrà rendere conto anche delle bambole Trudi (sempre per finta beneficenza) e dei biscotti Oreo col suo marchio sopra.
Che dire poi di Fedez, che mentre scriviamo ha messo al pubblico ludibrio un (presunto) hater salvo sbagliare foto? Ci troviamo davanti a un’ altra clamorosa, inedita ferragnata. Forse, per la prima volta, i social cominciano a ribellarsi verso chi li utilizza come un’arma prima e una fonte di sostentamento poi, che si tratti della seconda bionda più influente d’Italia, della ristoratrice che voleva farsi paladina dei diritti civili o della (ex) giornalista che spinge le proprie inchieste su Instagram.
Se non altro, senza Selvaggia non ci sarebbe stata la madre di tutte le ferragnate: la grande Chiara non sarebbe indagata e il Governo non sarebbe alla ricerca di qualche provvedimento - da eseguire in maniera approssimativa - per arginare il potere mediatico ed economico degli influencer sui social. Di questo le siamo grati. Oggi però è alla gente che i ferragnati dovranno rendere conto. La gente stufa, che non capisce più nulla, che ha perso empatia e incattivita da queste stesse persone abbassa la mannaia a prescindere da chi c’è sotto. Abbattuti dalla ferragnata, non resta che cercare il silenzio. Almeno per un po’.