In questa vicenda è tutto tutto tutto sbagliato. Tutto. Partiamo dai fatti, perché c'è di mezzo un morto. Quindi è bene essere precisi: ieri è stato trovato nel fiume Lambro, in Lombardia, il cadavere di Giovanna Pedretti, la ristoratrice nota per aver pubblicato sulla pagina Facebook della sua pizzeria “Le Vignole” di Sant'Angelo Lodigiano, lo screenshot di una recensione diventata virale: in questa presunta recensione qualcuno si lamentava di aver mangiato nel suo locale accanto a gay e disabili, e lei aveva risposto diventando l'eroina del web e di tutti i giornali, perché invitava l’autore della recensione a non tornare più. Peccato però che lo screenshot della recensione pareva fake: il font della risposta era diverso da quello della recensione e da quello delle recensioni su Google, e di questa recensione oltretutto non c'era traccia sul web. A far notare queste cose ci ha pensato Lorenzo Biagiarelli, cuoco e compagno di Selvaggia Lucarelli, che utilizzando il metodo della sua consorte, avvia una campagna social contro la signora Pedretti. Le dedica due post - rilanciati dalla Lucarelli stessa - dove da cuoco si traveste in Bob Woodward, il famoso giornalista d'inchiesta che ha scoperto il Watergate: nel secondo addirittura descrive la telefonata che ha fatto alla signora Pedretti che, messa alle strette, le riattacca il telefono e, sempre in questo post, Biagiarelli elogia il giornalista del Tg3, l’unico ad aver avuto il coraggio di andare in pizzeria a chiedere conto della finta recensione.
Coraggio?! Lorè Lorè ma che stai a dì? Mi sa che ti è un po' scappata la mano. A Lorè in questa vicenda è tutto sbagliato perché se da una parte c'è la signora che specula sui gay e sui disabili, dall'altra ci siete voi. Perché se la signora fa una cosa del genere significa che pur di assecondare il business del politically correct si ricade nella falsità e nella menzogna. Ma dall'altra parte voi e tutto il sistema dei media dovete tenere presente che ci sono dei pesi e delle misure, ci sono dei momenti in cui fermarsi e altri in cui affondare il colpo. Che un conto è fare come è stato fatto con la Ferragni, perché lei è una che sul web ci vive e si è esposta per tutta la vita ed espone i suoi figli, e quindi è abituata a un certo tipo di pressione. Un altro è utilizzare quel metodo anche con persone che fanno un errore, che non sono abituate a gestire determinate shitstorm sui social. Allora tu, Lorè, ieri dopo che la signora è stata trovata morta hai scritto che starai sempre da parte della verità. Il coraggio e la verità? Ma queste sono parole grosse, importanti, ma di che cazzo stai parlando? Sono parole da sprecare per cose pesanti non per ste stronzate. E quell'altra, la tua compagna, Selvaggia ha detto che ha già fatto intendere che la signora stava male per conto suo quindi in qualche modo non è colpa vostra se lei si è suicidata, perché a tutti gli effetti di questo pare trattarsi ma l'autopsia ancora deve essere fatta. In ogni caso però in tutta questa faccenda tutto è profondamente sbagliato.
Voi che fate i giustizieri via social, e che poi sempre via social vi affrettate a chiudere la vicenda, allo stesso modo è sbagliato chi ci vede subito una correlazione diretta tra la shitstorm che avete causato e il suicidio presunto. Non è così. Datevi una calmata, diamoci tutti una calmata. E voi Lorenzo e Selvaggia vi consiglio di fare una cosa - come la Ferragni - di prendervi uno stacco dai social. Perché caro Lorenzo tu hai incominciato a utilizzare il metodo Lucarelli fatto di polemiche e personaggi da prendere di mira solo per avere visibilità sui social, per essere più mediatico, il vero motivo è questo e tu hai un lavoro, una tua professione, fai quello che cazzo ti metti a fare delle robe che anche chi le sa fare - vedi la tua compagna - spesso scivola nelle cazzate. Chiudete i social prendetevi una pausa. Vi farà bene.