Il passo è stato breve, anzi brevissimo. Dall'orrore trasmesso dalla foto del grattacielo di 26 piani adibito ad allevamento intensivo di maiali di Ezhou alle bellezze mozzafiato di Guilin sono trascorsi poco più di due mesi. Il tempo necessario per cambiare idea sulla Cina, abbandonare la banale morale acchiappa follower incentrata sulle nuove sensibilità animaliste-progressiste e mostrare, con orgoglio, la veste del viaggiatore duro e puro. Sembrano i post di un'altra persona, ma il profilo Instagram è sempre lo stesso: quello di Selvaggia Lucarelli. L'opinionista tuttologa - le cui aree di interesse spaziano dalla politica ai temi sociali, dalla sanità (celebri i suoi tweet in epoca Covid) ai viaggi. In sintesi: qualsiasi cosa che possa scatenare una bagarre – ha effettuato un viaggio nella Repubblica Popolare Cinese, precisamente nel sud del Paese, nell'area che comprende le province del Guangdong e Guanxi. Per carità, ognuno organizza le vacanze come meglio crede. Non è bello e non siamo interessati a fare i conti in tasca agli altri, come invece hanno fatto numerosi follower della nota opinionista scrivendo commenti di fuoco sotto i suoi post su Instagram. Né ci interessa sapere le ragioni della trasferta (presumibilmente un viaggio di piacere per accompagnare il compagno chef Lorenzo Biagiarelli alla scoperta della cucina cinese). È, semmai, decisamente molto più interessante notare la contraddizione del Lucarelli-pensiero.
Un pensiero che, soprattutto quando si tratta di affrontare questioni italianissime, si contraddistingue per un acceso progressismo, una grande attenzione alle tematiche sociali e un'indissolubile attenzione alla causa democratica. Insomma, per quanto riguarda l'Italia e l'Europa, Selvaggia Lucarelli contrasta ogni forma di autoritarismo e fascismo. Bene, benissimo. Peccato che nelle vesti private questo stesso pensiero cambi forma e si trasformi in una specie di “vale tutto”. Già, perché nel suo ultimo viaggio Lucarelli ha fatto tappa in Cina: non solo il Paese che la spaventava per via del trattamento riservato ai suini – peraltro in uno degli allevamenti più tecnologici costruiti nella nazione – ma anche quello in cui, durante gli anni più difficili della pandemia di Covid-19, il governo ha usato tolleranza zero contro qualsiasi libertà individuale in nome della battaglia contro il virus. Scorrendo la timeline del profilo Twitter della nostra opinionista, troviamo molteplici cinguettii raffiguranti gli effetti concreti della cosiddetta Zero Covid Policy adottata dal presidente cinese Xi Jinping. "In Cina anche le piscine sono adibite a centri per accogliere i positivi", scriveva la Lucarelli il 12 aprile 2022, con tanto di breve clip anonima allegata. Pochi giorni dopo, il 30 aprile, ecco un altro filmato: "La situazione in Cina: nell’Henan hanno occupato un’autostrada con i prefabbricati per l’isolamento Covid". E così via, tra storie e testimonianze raccolte direttamente dalla Repubblica Popolare Cinese. Su Domani, in un articolo del 9 aprile, scriveva che "la Cina è alle prese con una guerra interna non meno folle di quella contro l’Ucraina: la guerra al Covid nella sua variante Omicron, con l’ambizione del solito traguardo cinese contagi zero". Sorge una domanda spontanea: perché dimenticare quanto si è detto e scritto per fare una vacanza in una nazione che, in teoria, rappresenta la negazione delle battaglie sociali intraprese in Italia? Mistero della fede. O forse dei social. Già, perché evidentemente, nell'era dell'armocromia, una foto scattata con i vestiti colorati in tinta con i paesaggi naturali della città di Guilin, dall'alto dei 600 metri della torre di Guangzhou o su una scalinata immersa in un turbinio di chiaroscuri, porta più like, commenti e interazioni di un noiosissimo post di critica contro colleghi e politici. La sensazione è che alla Lucarelli la Cina sia piaciuta moltissimo, visto che ha inserito Guilin "tra i primi dieci posti più belli visti nel mondo".
Non ci sarebbe niente di male nel viaggio dell'opinionista – considerando che la Cina è davvero uno dei luoghi più belli del mondo, tanto per usare anche noi un luogo comune – se non che il popolo del web è meno “massa” di quanto si potrebbe credere. Molte persone ragionano ancora e intuiscono le contraddizioni degli influencer. In primis di chi predica una morale per poi, nei panni privati, andare dove vige la morale opposta. Lucarelli non è nuova a viaggi che contraddicono il suo pensiero. Prima della Cina, nel luglio 2022, era stata in Egitto. Dovette scrivere un post per rispondere ai numerosi commenti scritti dai suoi follower: “Come avrete notato alcuni mi hanno scritto che non è opportuno andare in vacanza in Egitto per via della questione Regeni. La verità è che il turismo non finanzia solo un governo. Come scrivo in questo articolo, il turismo finanzia un’infinità di insiemi e sottoinsiemi che hanno bisogno di sostentamento per poter emanciparsi e anelare a democrazia e libertà”. E via con altri luoghi comuni, quando sarebbe più facile ammettere che la morale vale solo a senso unico. Intanto, ci ha fatto sapere, in un altro post, che “la Cina ci osserva. E certe volte può essere meraviglioso”. Così come il popolo del web osserva le sue contraddizioni.