Cosa accomuna i Maneskin, Oliviero Toscani e Morgan? Per Vittorio Sgarbi sono tutti e tre in qualche misura caricaturali. Il critico d’arte ne ha parlato sentito da Domenico Arruzzolo per il podcast BlackList x MOW.
Per prima cosa Sgarbi ha commentato il “Fuck Putin” dei Maneskin al festival Coachella: “Li ho visti vestiti in un modo approssimativo e dicevamo cose che erano prevedibili, nel senso che attaccare Putin è molto facile. Quindi hanno scelto una strada facile e l’hanno fatto attraverso un modo caricaturale e paradossale che non mi pari porti nessun vantaggio. Sembra più la ricerca di un consenso facile”.
Poi il focus si è spostato sulle dichiarazioni fatte da Toscani a MOW against, quando tra le altre cose ha detto che la Sicilia (dove il fotografo è stato assessore comunale per un periodo proprio “sotto” Sgarbi) è ancora mafiosa: “Sono grande amico di Toscani, l’ho nominato assessore, e anche lui mi pare un fenomeno caricaturale. Non lo sa nessuno, ma il paese di Salemi, di cui ero sindaco, è stato sciolto per mafia solo grazie a lui. Perché è avvenuto? Perché siccome voleva andarsene, non voleva andarsene come uno che si ritira, ma come uno che è vittima. E si è inventato che era minacciato dalla mafia. L’unico sospettato di mafia senza esserlo era un signore che faceva l’autista a Toscani. Quindi uno che si fa fare l’autista da un mafioso evidentemente non può fingere di essere in pericolo. Era tutto teatro. I magistrati hanno riconosciuto la verità del teatro. Perché la mafia ci sarà stata forse trent’anni fa, ma quando c’eravamo noi non ce n’era traccia. Lo spirito mafioso che vale per ogni paese di Sicilia è diverso dall’azione criminale della mafia. Quindi quando Toscani lo dice della Sicilia e lo estende all’Italia parla dei concorsi universitari, parla della magistratura: cioè il mondo dello spirito mafioso è in tutto quello che favorisce qualcuno a danno di un altro e quindi è difficile prendere sul serio [anche] Toscani. Perché usa dei luoghi comuni, li ha usati a proprio vantaggio, è riuscito ad andarsene come se fosse una vittima: in realtà non hai mai corso il minimo rischio, mai corso il minimo pericolo, mai nessuno lo ha minacciato, per cui fare dell’antimafia senza essere in alcun modo a rischio è molto facile ed è stato molto frequente”.
Sgarbi ha aggiunto: “Io ho fatto una battaglia contro l’eolico selvaggio e hanno sciolto il Comune perché la mafia ha agito dentro le istituzioni. Non conveniva uccidermi, come non conveniva e non conviene uccidere Toscani, ma occorre usare degli strumenti che ti fanno avere il potere che cerchi. E in questo caso il potere che lì ha prevalso è il potere di poter distruggere il paesaggio con l’eolico. Era l’unico problema che c’era, per il resto non ho corso rischi particolari e neanche lui. Per cui quando parla di mafia di cosa parla? Parla di interessi”.
Perché si è dimesso da sindaco, all’epoca? “Mi sono dimesso perché me l’ha chiesto la Cancellieri, che era il ministro voluto da Napolitano, anche lei schiava dei luoghi comuni. Naturalmente sapeva che non c’entravo niente con la mafia, ma mi ha detto «è meglio che lei si dimetta perché noi scioglieremo il Comune per mafia». Sono quelle prepotenze dello Stato che talvolta imita il potere della mafia e lo sorpassa, perché c’è più in alcuni prefetti che diventano commissari per guadagnare diecimila euro al mese che non nei consiglieri comunali che sono dei poveretti. Poi alla fine lo hanno fatto anche nel paese di Al Bano, in Puglia. Hanno arrestato un mio amico che si chiama Gabriele, che è mafioso come io sono una rana. È tutta una creazione. La retorica che prevale sulla verità”.
Infine un passaggio su Morgan, candidato da Sgarbi ma non voluto dal sindaco di Verona: “A questo punto farò fatica ad appoggiare questo sindaco, perché se uno ha paura di Morgan deve avere paura anche di Baudelaire, di Rimbaud, di Verlaine, di Jackson Pollock… Non puoi aver paura di tutto. L’uomo è il suo pensiero, queste balle sulla droga, tutta questa invenzione su una persona intelligente come Morgan sono la misura della paura del potere delle persone intelligenti. Quindi non credo Sboarina avrà grande successo e secondo me ha fatto un errore. In compenso probabilmente candideremo Morgan a Polignano. Certamente non può che fare bene Morgan, non è uno che porta male a nessuno e l’idea di esorcizzarlo e una forma di ignoranza e di mancanza di sensibilità che lasciano sgomenti. L’intelligenza di Morgan è evidente e le banalità di chi non lo vuole non meritano commenti. Anche se uno avesse fatto degli errori, non si può riscattare? Quali sono le cose sbagliate che ha fatto Morgan – conclude Sgarbi – per non meritare di dare la sua intelligenza all’amministrazione?”