La Gloria si è spezzata alle 18:05, ora di Lisbona. La funicolare simbolo della capitale portoghese, quella che ogni anno si arrampica per le colline trasportando tre milioni di passeggeri, turisti, pendolari e sogni in salita è deragliata e si è schiantata contro un edificio nel centro città. Il bilancio è provvisorio, ma già spaventoso: 15 morti confermati, 18 feriti, tra cui anche una donna italiana. Le prime testimonianze parlano di un cedimento del cavo di sicurezza. Il vagone stava scendendo dal belvedere di São Pedro de Alcântara verso Praça dos Restauradores. Poi il crack secco del metallo, il salto dalle rotaie e la corsa incontrollata fino alla curva maledetta di Calçada da Glória, dove ha impattato con una casa. “Lisbona è in lutto”, ha detto il sindaco Carlos Moedas, arrivato subito sul posto. “È una tragedia senza precedenti nella storia della nostra città”. Parole che sanno di sconfitta, di dolore istituzionale. Di vergogna. La donna italiana ferita – una turista – ha riportato la frattura di un braccio. È stata subito soccorsa. “Siamo in contatto con le autorità portoghesi e con l’unità di crisi della Farnesina”, ha fatto sapere l’ambasciata italiana a Lisbona.

Il secondo vagone, fermo più in basso, non è deragliato ma ha slittato di un metro, finendo incastrato nella barriera a fine corsa. Dentro c’erano altri passeggeri, che hanno visto la morte da vicino. Il presidente del Portogallo, Marcelo Rebelo de Sousa, ha parlato di “profondo rammarico” e ha chiesto “che l’incidente venga chiarito rapidamente dalle autorità competenti”. Il governo ha dichiarato lutto nazionale per oggi. Dal resto d’Europa è arrivata l’onda lunga delle condoglianze ufficiali: Von Der Leyen, Metsola, Meloni, tutti in fila per dire la propria. “A nome del governo italiano e mio personale, sincero cordoglio e vicinanza al Portogallo”, ha scritto la premier italiana. Ma dietro la cordiale diplomazia dei comunicati stampa c’è la sostanza di una tragedia annunciata. Già nel 2022 i dipendenti della Carris, la società che gestisce la funicolare, avevano denunciato carenze nella manutenzione, affidata a ditte esterne. Lo stesso leader sindacale Manuel Leal, oggi, punta il dito: “La manutenzione dovrebbe tornare sotto controllo diretto dell’azienda”. La funicolare della Gloria è in funzione dal 1885. Corre lungo un tratto di 265 metri con un dislivello di 61 metri, una pendenza che sfida la logica e la gravità: fino al 17%. Ha resistito a regimi, rivoluzioni, turisti ubriachi e tempi moderni. Il 7 maggio 2017 aveva già deragliato, ma senza ribaltarsi né causare feriti. Questa volta no. Questa volta è successo davvero. Ora resta solo il rumore dei soccorsi, il vuoto delle rotaie, e un’icona cittadina che non tornerà più la stessa.
