Una storia che sembra uscita da un film horror, quella di Villa Pamphili del 7 giugno. Il sospettato dell'omicidio di Anastasia Trofimova e sua figlia sarebbe Francis Kaufmann. Una tragedia che nasconde però un'altra inquietante verità. Secondo quanto emerso, l'uomo avrebbe ottenuto oltre 800mila euro in "tax credit" per un film che di fatto non è mai stato realizzato. L'uomo americano, che si faceva chiamare Rexal Ford nel mondo del cinema, è riuscito a ottenere i cosiddetti tax credit - rimborsi pubblici destinati alle produzioni cinematografiche - per il progetto che porta il nome di Stelle di notte, un'opera che, appunto, non è mai esistita se non sulla carta. Era rimasta lì in testa, forse. I fondi sarebbero datati novembre 2020, in piena pandemia Covid, quando il settore cinematografico era in crisi. Quello stesso anno c'era stato un decreto, datato al 27 novembre 2020 che porta la firma di Nicola Borrelli, direttore generale cinema e audiovisivo del Mic, durante la gestione dell'allora ministro Dario Franceschini nel governo Conte bis. Ma tornando al film in questione, pare che dovesse essere ambientato a Roma. La pellicola risultava prodotta dalla fittizia società Tintagel Films, creata dallo stesso Kaufmann, e secondo il Corriere, sarebbe stata anche "sostenuta dalla Coevolutions di Marco Perotti". Di norma, il credito d’imposta per il cinema viene concesso in relazione a un budget già definito, su cui successivamente vengono calcolati i rimborsi. Per accedere al beneficio, comunque, è necessario rispettare una serie di requisiti. Secondo quanto riportato dai giornalisti Valeria Costantini e Paolo Conti, i controlli sarebbero apparsi regolari: “Gli accertamenti sul film di Ford, sottolineano dal Mic, appaiono certificati: in regola le revisioni contabili come i consuntivi (che prevedono una spesa di quasi due milioni di euro per il girato in Italia) e le documentazioni varie”. Rexal Ford, scopertasi poi identità fasulla dell'uomo. Nel 2023, in seguito alla presentazione della domanda definitiva, stando all'articolo sul giornale, “sarebbero stati visionati solo alcuni spezzoni del presunto film prima dell'erogazione dei fondi”. E niente, poi sarebbero partiti i soldi. Intanto su IMDb, il database cinematografico mondiale, compare ancora una locandina del presunto film con lo sfondo di Fontana di Trevi.

Le reazioni ci sono state. Certo. Marco Perotti, il produttore italiano si sarebbe detto “scioccato di aver lavorato con un possibile assassino” per poi assicurare che chiarirà la situazione con il Ministero. Il ministro Alessandro Giuli ha promesso che non si ripeteranno “altri casi Kaufmann” e ha dichiarato: “La riforma del Tax Credit non soltanto eviterà questo tipo di problemi, ma ha anche contribuito a riconoscere l'esistenza di un evidente problema ereditato dai precedenti governi, cioè un sistema di regole che consentivano delle ruberie e degli sperperi di denaro pubblico”. Intanto è tempo di verifiche, controlli. Stando al quotidiano, sarebbero ben 185 gli accertamenti attivati per un totale di 347 milioni di euro, con 122 opere già segnalate alla Guardia di Finanza. In caso di illeciti, sarà richiesta la restituzione delle somme erogate con segnalazioni in Procura. Perché il tema è ancora una volta il tax credit. I finanziamenti. Il controllo. È forse arrivato il momento, visto il tempo di crisi, di verificare accuratamente non solo la documentazione formale, ma anche l'effettiva realizzazione delle opere finanziate?