Nuovo appuntamento con Lo stato delle Cose, il programma condotto da Massimo Giletti in onda su Rai 3. Durante la puntata si tornerà a parlare della Gintoneria, il locale simbolo e centro della movida milanese che nei mesi scorsi è finito nel frullatore mediatico e giudiziario per le storie di alcol,prostituzione e droga che avvenivano all’interno delle mura del locale. I protagonisti del caso, Davide Lacerenza, Stefania Nobile e Wanna Marchi, saranno presenti in studio per raccontare la propria verità su quelle notti simbolo di una certa Milano. Un ritorno in tv, il loro, dopo tanto tempo. Un confronto diretto, in cui nulla verrà risparmiato. Non solo, in collegamento anche il nostro direttore Moreno Pisto, che farà un recap completo di tutta la vicenda. Un vicenda in cui ci sono ancora diversi punti oscuri da chiarire. Perché, finita la questione legata a Davide Lacerenza su Milano c’è ancora tanto, troppo, su cui approfondire. Partendo proprio da questa storia. Motivo? Perché, guardando qui dentro, si scopre un modo di fare legato a quel di Milano che andrebbe investigato molto ma molto meglio. Invece, ora che il capitolo Lacerenza si sta per concludere, è tutto finito. Basta. Ma la verità è che quello che accadeva nella Gintoneria succede ancora in tanti posti a Milano.
    
            Ma facciamo un passo indietro, ricordando che i beni di Lacerenza, che vanno dalle costose bottiglie di champagne agli arredi del locale, andranno tutti all’asta. La richiesta di patteggiamento presentata da Lacerenza e Nobile è stata accettata: 4 anni e 8 mesi per lui e 3 anni per lei. A cui si aggiunge anche un’azione di confisca dei beni il cui valore si aggira attorno ai 900 mila euro. Una sentenza questa, così commentata dall’avvocato dei due Liborio Cataliotti: “La sentenza azzera completamente le proprietà di Davide Lacerenza. Quel provento dell’attività lecita e in parte illecita, lo Stato se lo tiene, è sequestrato. Il signor Lacerenza riparte da zero. Stefania Nobile inizierà i lavori di pubblica utilità come espiazione della pena, se si comporteranno bene, godranno di ulteriore sconto premiale, la liberazione anticipata”. E sulla vendita all’asta: “I beni più preziosi sono le bottiglie, non voglio dire quanto siano state stimate perché ci sarà una base d’asta. Se il valore si rivelasse capiente la differenza verrà restituita a Lacerenza per ricostruirsi una vita e pagare i debiti che ha contratto in questo periodo. Non ci sono vinti e vincitori, si è raggiunto un punto di equilibrio”. È successo veramente?