Spiace un po’ perculare Marco Travaglio, che ha l’indubbio merito di pubblicare Mario Natangelo, una benedizione per la vignetta satirica e un talento soprannaturale. Ma la satira ha i suoi obblighi e il caro amico Mario, spero, mi perdonerà. Marco Travaglio supergomblottoso sul video del magistrato Iolanda Apostolico e del marito Massimo Mingrino fa contorcere dalle risate. A Trava’, ma ci faccia il piacere! Ma è suo questo pezzo? Ma davvero? Lo ha scritto lei? Si sieda. Siamo sicuri che l’ha scritto lei? Bene. Chiuda un occhio. (Citazione da Totò, L’imperatore di Capri).
Nell’articolessa gomblottosissima e pazza scavallata, Marco Travaglio sostiene (tenga l’occhio chiuso) che il video sia stato girato se non da un agente segreto dei servizietti deviati e porcellini, quantomeno da un “poliziotto in borghese”, da una rete di “schedatura” pronta all’uopo a dossierare i nemici di Matteo Salvini. Mo’ abbiamo l’Ovra. Ma gli Illuminati no?
Ora, il Travaglio è bravissimo a schedarsi nella testa anche le virgole pronunciate da qualcuno per poi tirarle fuori a sottolineare incongruenze e ipocrisie e sarebbe stato un poliziotto in borghese anche un po’ manettaro meraviglioso. Però, non si autoscheda. Nel suo archivio non c’è la voce “Marco Travalio”. Altrimenti avrebbe vergato un pezzo perculandosi da solo, poiché quando Matteo Renzi gridava anche lui al gomblotto-aiuto-il-gomblotto per il video dell’insegnate all’autogrill (gli insegnanti sono famosi agenti sotto copertura) perculò – e anche a ragione – le tesi secondo le quali quel video di Renzi che gomblotticchiava con un agente segreto, deviato e un po’ fru fru (citazione da Lino Banfi) fosse stato girato da una professoressa in missione per conto della Spectre. A Ma’, e deciditi no? O i video li girano per caso quelli che passano (dato che oggi abbiamo tutti una videocamera in tasca), oppure li girano solo i servizi segreti spianti e i poliziotti in borghese schedanti, con i loro sofisticatissimi mezzi di spionaggio (hanno la videocamera nel tacco della scarpa).
In quei giorni sono andato anche io una volta al porto. Sai perché? Perché era un fottutissimo evento mondano. C’erano gli arancini, c’erano i locali del porto (sono tanti, vacci, sono belli), c’erano i giornalisti, l’aperitivo vista migranti e passerella vip era un must del cult del minch.
Dici ancora che la Apostolico, data la sua funzione, avrebbe fatto bene a non farsi vedere in un luogo dove si contestava. A Ma’, ma quale contestare! Ma che te pare che a Catania – e dico Catania, un bordello a cielo aperto – se contesta? (Lo hai chiuso quest’occhio?). Si mettono lì, spesso giovani ricchi de sinistra (illusi che se sco*a mejio a sinistra, mentre le imprenditrici de destra so’ molto meglio) che urlicchiano qualche slogan e poi se ne vanno al pubbe a fasse ‘na biretta. In quei giorni, staccato dal lavoro, si andava al porto. C’erano tutti. Avvocati, spacciatori, lapdancer, posteggiatori abusivi, rivenditori di birrette nel secchio col ghiaccio, aspiranti influencer, aspiranti attrici-attori-attor*, aspiranti e basta (a Catania aspirano che è una meraviglia, altro che Bologna) killer, mafiosi, aspiranti mafiosi, concorrenti esterni, magistrati, diggei, musicisti, registi, leghisti, aspiranti leghisti (anche loro aspirano bene), aspirapolvere (nel senso di drogainomani), alcolisti non anonimi ma anzi abbastanza famosi, socialite, politici, aspiranti politici (uh come aspirano loro) e mi fermo qui altrimenti il pezzo diventa di 150.000 caratteri.
E tutti avevano una videocamera in tasca, anzi fuori dalla tasca perché pubblicare selfie o video era d’obbligo! Hai presente la Milano Fashion Week? Ecco, immaginatela più mondana e vipposa.
Se ci fossero stati agenti segreti o poliziotti in borghese, ti assicuro, sarebbero stati rimminchioniti dalla folla che c’era.
È un video, uno delle migliaia girati (e pubblicati nei social) in quei giorni. Maddico. Ma tte pare una cosa da Travajio gomblottosare così? In ogni caso, il pezzo è tuo? Hai chiuso l’occhio? SPUTAZZ. (È stato Totò a sputazzarti nell’occhio aperto, mica io).