image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Attualità

Travaglio è diventato meloniano? Difende le nomine Rai: “Ogni protesta è solo ipocrisia”

  • di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

26 maggio 2023

Travaglio è diventato meloniano? Difende le nomine Rai: “Ogni protesta è solo ipocrisia”
Marco Travaglio è il nuovo alfiere della Meloni? L’ultimo editoriale farebbe pensare così. Difende il governo sulle nomine Rai (e il M5S) e affossa Renzi, Berlusconi e Draghi, ma quello che fa Travaglio è affidarsi ai dati di fatto. L’addio di Lucia Annunziata non è il segnale di nessun pericolo fascista, ma una scelta di campo molto chiara. Anzi, le sue dimissioni ci dicono molto di più sullo stato di salute del servizio pubblico pre-Meloni…

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Le nomine Rai allarmano. Di che allarme si tratti non è chiaro. Alluvione, siccità, una guerra, un livello di tassazione immorale. La rete pubblica è ormai solo uno dei tanti canali di informazione, con l’unica reale differenza – rispetto ad altre – che viene pagata da noi volenti o nolenti. La competizione, per fortuna, ci regala altre alternative, talvolta migliori talvolta no. Con qualche bella e rara eccezione, come il caso di Monica Maggioni, la Rai non è quel faro che dovrebbe essere nella visione dei difensori del servizio pubblico. E non lo è da molto prima dell’arrivo di Giorgia Meloni. Ne parla anche Marco Travaglio nel suo editoriale al numero del 26 maggio de Il Fatto quotidiano. Potremmo sintetizzare la questione con le sue parole: “Renzi renzizzò, Draghi draghizzò, Meloni non melonizza”. La stampella dei governi di turno si è via via prestata per favorire la maggioranza del momento ma c’è chi, al solito, grida allo scandalo per le nuove nomine, tra l’altro più eque di quelle avute nelle legislature precedenti. Come ricorda sempre Travaglio: “Meloni dà 5 posti a FdI, 7 alla Lega, 3 a FI, 3 al M5S, ben 9 al PD. E fa meno peggio anche di Draghi, che riuscì nel capolavoro di regalare tre quarti della Rai al Pd che non ha mai vinto un’elezione da quand’è nato, di escludere dal Cda l’unico partito di opposizione (FdI) e da tutte le reti e i tg il partito di maggioranza relativa che aveva vinto le elezioni: i 5Stelle”. Ma Travaglio si sta melonizzando? 

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

Ovviamente no. Sarebbe più probabile che Italo Bocchino votasse PD. Ma allora perché Travaglio sta difendendo Giorgia Meloni? Ci sono vari ingredienti: il solito antiberlusconismo e antirenzismo (a cui si aggiungerà una certa insofferenza per chi, direttore del nuovo Riformista, sta dettando una linea antitravagliana occupandosi più dei giornalisti de Il Fatto che non dei politici). Un pizzico di grillismo ormai impossibile da celare, ma anche un po’ di sano attaccamento alla realtà. Cosa che manca ai più, soprattutto a sinistra, in queste ore. Non solo, come ha sottolineato Travaglio, Renzi e Berlusconi (e Draghi) hanno fatto peggio, ma Meloni non ha scardinato nessun principio democratico o costituzionale. È la legge Gasparri (poi renzizzata) ad aver consegnato “al Parlamento e poi al governo un bene comune così prezioso che la politica non dovrebbe neppure sfiorarlo”, perdonando a Travaglio l’atto di fede nei confronti del concetto di “bene pubblico”, il trucco intellettuale che tiene in vita mostruosità economiche come la Rai e le compagnie di bandiera; e le strade che cedono, i ponti che crollano e così via. L’addio di Fazio non è un segnale preoccupante per la Nazione, ma una pura scelta di convenienza. Va dove si guadagna di più. Certo, credevamo che avrebbe fatto valere il diritto all’usucapione, magari mentre la signora Litizzetto annaffiava le sue radici a Rai3, ma così non è stato. 

Matteo Renzi
Matteo Renzi

E lo stesso vale per Lucia Annunziata, le cui dimissioni magnitudo 8,4 della scala Richter (secondo solo a quelle di Bianca Berlinguer, nei tempi che furono) fanno sorridere chiunque abbia dimestichezza con un po’ di logica. Sì, perché le parole di Annunziata fanno il lavoro sporco per i suoi “avversari politici”, meglio di qualunque difensore d’ufficio del governo. Lei, infatti, scrive: “Arrivo a questa scelta senza nessuna lamentela personale: giudicherete voi, ora che ne avete la responsabilità, il lavoro che ho fatto in questi anni. Vi arrivo perché non condivido nulla dell’operato dell’attuale governo, né sui contenuti, né sui metodi. In particolare non condivido le modalità dell’intervento sulla Rai. Riconoscere questa distanza è da parte mia un atto di serietà nei confronti dell’azienda che vi apprestare a governare. Non ci sono le condizioni per una collaborazione dunque. E d’altra parte non intendo avviarmi sulla strada di una permanente conflittualità interna sul lavoro”. La più elementare delle analisi del testo fa emergere due elementi: primo, Lucia Annunziata se ne va perché in contrasto con l’operato del governo Meloni; secondo, Lucia Annunziata se ne va per evitare di essere in perenne conflitto. In altre parole, Lucia Annunziata ha dimostrato involontariamente che la Rai è l’organo stampa del governo in carica, tanto che se si è in contrasto con quest’ultimo è giusto dimettersi dall’azienda. Ma dov’era la serietà (ribadita nella sua lettera di dimissioni irrevocabili) fino a ottobre scorso, quando ha lavorato con gioia nella Rai dei governi Draghi e Renzi? In altre parole, ha lavorato in Rai fin tanto che la Rai è stata della sua stessa parte. 

Lucia Annunziata
Lucia Annunziata

Non solo. Lucia Annunziata ha anche dimostrato che non ama dover lavorare in un contesto politicamente avverso. Quest’ultima è una scelta legittima, ovviamente (chiunque ha il diritto di decidere se il suo lavoro valga abbastanza da dover sopportare una direzione che non ci piace); ma è una sua scelta sua, non una colpa del governo. Questo dice molto di lei e molto poco dell’operato dell’esecutivo meloniano in Rai, che tanto non le piace. Sembra quasi che non vi siano le condizioni giuste per poter lavorare serenamente. Come se l'unico modo di lavorare bene sia che tutto giri come lei vuole. Per far sì che possa andare in questo modo, forse dovrebbe candidarsi alla presidenza del Consiglio. 

More

Ha ragione Ferrara: Monica Maggioni ha reso il Tg1 un programma da Bbc. Speriamo che le nuove nomine non rovinino il lavoro della sua squadra

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Giornalisti seri

Ha ragione Ferrara: Monica Maggioni ha reso il Tg1 un programma da Bbc. Speriamo che le nuove nomine non rovinino il lavoro della sua squadra

Rai, Anzaldi: “Il M5s poteva bloccare la nomina dei direttori”. E spiega la “trattativa” che ha innescato il fuggi fuggi, come della Annunziata…

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Basta fare i conti...

Rai, Anzaldi: “Il M5s poteva bloccare la nomina dei direttori”. E spiega la “trattativa” che ha innescato il fuggi fuggi, come della Annunziata…

Tag

  • Berlusconi
  • Giorgia Meloni
  • Marco Travaglio
  • Matteo Renzi
  • Rai

Top Stories

  • Omicidio Poggi, LA BOMBA di Fabrizio Corona: “Vi svelo il vero movente del delitto di Garlasco”. Su Falsissimo l’intervista inedita alla cugina Stefania Cappa, rincorsa per le strade di Milano, al padre Ermanno e ad Andrea Sempio. Ma chi ha ucciso Chiara?

    di Giulia Ciriaci

    Omicidio Poggi, LA BOMBA di Fabrizio Corona: “Vi svelo il vero movente del delitto di Garlasco”. Su Falsissimo l’intervista inedita alla cugina Stefania Cappa, rincorsa per le strade di Milano, al padre Ermanno e ad Andrea Sempio. Ma chi ha ucciso Chiara?
  • Omicidio Poggi, i Cappa (gemelle Paola e Stefania) sbottano: “Basta tollerare contro di noi pseudo-informazione e inciviltà”. E davvero la famiglia di Chiara ora pretende il dna quelli sulla scena del delitto? “O ci ritroveremo presto con un Ignoto 3...”

    di Riccardo Canaletti

    Omicidio Poggi, i Cappa (gemelle Paola e Stefania) sbottano: “Basta tollerare contro di noi pseudo-informazione e inciviltà”. E davvero la famiglia di Chiara ora pretende il dna quelli sulla scena del delitto? “O ci ritroveremo presto con un Ignoto 3...”
  • Fabrizio Corona a Garlasco inchioda le gemelle Cappa? “Mancato controllo della rabbia” per gli insulti di Paola a un'amica della mamma Rosa Poggi: “Putt*na, devi morire”. Falsissimo a pagamento con Ermanno: “Le accuse? Tutte cag*te”. Sempio e il santuario?

    di Jacopo Tona

    Fabrizio Corona a Garlasco inchioda le gemelle Cappa? “Mancato controllo della rabbia” per gli insulti di Paola a un'amica della mamma Rosa Poggi: “Putt*na, devi morire”. Falsissimo a pagamento con Ermanno: “Le accuse? Tutte cag*te”. Sempio e il santuario?
  • Ma la cotoletta alla milanese di Cracco è una genialata o paraculata? Chef Guido Mori: “Se conosci Marchesi capisci questo piatto”. Ed è davvero una ricetta antispreco? “Assolutamente no perché…”

    di Ilaria Ferretti

    Ma la cotoletta alla milanese di Cracco è una genialata o paraculata? Chef Guido Mori: “Se conosci Marchesi capisci questo piatto”. Ed è davvero una ricetta antispreco? “Assolutamente no perché…”
  • Omicidio Poggi, CHIARA AVEVA UN AMANTE? Frequentava un altro uomo oltre Alberto Stasi a Garlasco? L’email all’amica: “Il mio piccione al telefono dà sempre soddisfazioni, mentre con l’altro ultimamente non ci vado troppo d’accordo”. Ma a chi si riferiva?

    di Giulia Ciriaci

    Omicidio Poggi, CHIARA AVEVA UN AMANTE? Frequentava un altro uomo oltre Alberto Stasi a Garlasco? L’email all’amica: “Il mio piccione al telefono dà sempre soddisfazioni, mentre con l’altro ultimamente non ci vado troppo d’accordo”. Ma a chi si riferiva?
  • Stellantis, con il nuovo l'ad Antonio Filosa, riscopre il metodo Marchionne: e nasce un Master universitario in sua memoria

    di Luigi Iosa

    Stellantis, con il nuovo l'ad Antonio Filosa, riscopre il metodo Marchionne: e nasce un Master universitario in sua memoria

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Tina Turner regina anche al volante: dalle Jaguar alla Lamborghini, ecco le sue auto

di Maria Francesca Troisi

Tina Turner regina anche al volante: dalle Jaguar alla Lamborghini, ecco le sue auto
Next Next

Tina Turner regina anche al volante: dalle Jaguar alla Lamborghini,...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy