Il mercato delle auto continua a soffrire per varie ragioni e tutto questo si riverbera sui prezzi dei veicoli. Lo ha analizzato uno studio di Fleet&Mobility, che ha calcolato come la spesa media nel 2022 sia cresciuta in media del’8% rispetto all’anno precedente. Non è comunque una novità, perché da più di tre anni i costi stanno continuando a salire. Le cause sono molteplici: aumento delle materie prime, mancanza di microchip, guerra in Ucraina, crisi economiche nell’area europea e la transizione difficile verso la mobilità elettrica. Tutto ciò ha comportato la mancanza di vetture disponibili in pronta consegna, con un conseguente abbassamento delle vendite e dei noleggi a lungo termine. Infatti, secondo quanto calcolato dal Centro studi, le auto nuove sono diminuite del 10% sul 2021.
Rispetto all’anno scorso, infatti, si è passati da un prezzo medio di 24.300 euro agli oltre 26 mila euro del 2023 con un calo drastico del potere d’acquisto delle famiglie arrivato al meno 16%. A poco è valso il lieve aumento del noleggio a lungo termine (+6%), visto che si tratta in maggioranza di auto aziendali. Un bel divario rispetto a qualche anno prima. Per esempio, nel 2013 il prezzo medio di un’auto nuova era di18 mila euro, con l’impennata a 21mila euro ma per la larga diffusione dei suv. Ma lo stacco maggiore è stato registrato tra il 2019 e il 2022, con un aumento di 5 mila euro. Contestualmente, però, non se la passa bene neppure il mercato dell’usato. Anche qui calano le immatricolazioni e aumentano i prezzi del 20% tra il 2022 e il 2023, facendo schizzare il prezzo medio di un veicolo usato a 21.600 euro. Per quanto riguarda l’usato, però, un barlume di speranza potrebbe aprirsi proprio nel 2023: un rapporto di J.P. Morgan Research ha analizzato che i prezzi delle auto usate dovrebbe ridursi del 10-20% nel corso dell’anno, mentre per quelle nuove la riduzione di prezzo si attesterebbe solo intorno al 5%.