“Entrambi i miei figli sono stati cresciuti con l’insegnamento di cavarsela da soli, senza aiuti finanziari da parte mia”. A dirlo era stata la nota attrice Barbara Bouchet per difendere Alessandro Borghese, uno dei suoi figli che era finito al centro delle polemiche per una frase tratta da una intervista nella quale raccontava le difficoltà nel reclutare personale disposto al sacrificio nel suo ristorante: “Ragazzi e ragazze vogliono tenersi stretti i week end”. E probabilmente sarà vero che la madre non lo ha aiutato economicamente, ma quando hai un genitore famoso spesso basta anche solo una buona parola per avere una spinta in più, e non da poco, rispetto a tanti che quella fortuna non ce l’hanno. A confermarci che la Bouchet un “aiutino” al giovane Alessandro ha provato a darlo è un altro grande chef come Gianfranco Vissani. Intervistato da Black List per MOW, fra le altre cose, ha ricordato di quando l’attrice lo contattò per “raccomandare” il figlio nel suo ristorante di Baschi, in provincia di Terni: “Mi chiamò per prendere Alessandro. Come hanno fatto altri, per esempio Angela (Brambati, ndr) dei Ricchi e Poveri. Ma siccome io faccio pagare per venire a imparare da me, alla fine non li mandarono”.
Vissani, ma è vero quello che ha detto Alessandro Borghese che oggi è difficile trovare giovani disposti a fare sacrifici in cucina?
Alessandro è un bravo ragazzo. Ha ragione quando dice certe cose. Perché i ristoranti sono dei negrieri. Io però li faccio lavorare tre giorni a settimana e li pago 1300 euro al mese, sono ben pagati, no? Gli altri giorni giorni sto chiuso perché non abbiamo clienti, tra Covid e guerra in Ucraina. Conosco la mamma di Alessandro, Barbara Bouchet. Lei mi contattò per prendere il figlio nel mio ristorante. Come anche Angela dei Ricchi e poveri. Da me però per venire a imparare bisogna pagare e loro volevano mandarmeli gratis, ma porca… (imprecazione) gli ho risposto. E alla fine non sono venuti”.
Che ripercussioni ha la guerra in Ucraina per la ristorazione italiana?
Secondo me tutte queste misure contro Putin in realtà vengono nel cu*l a noi. Ma perché non vogliamo usare il gas italiano? Abbiamo tutto in Italia, gas e petrolio. Non vogliono estrarlo perché c’è chi dice che è antiestetico o che inquina. Come il nucleare, abbiamo siti al confine con la Francia e se scoppia di là pensano che non ci arrivino le radiazioni? Le fermiamo con le mani?
Quindi la ristorazione patisce i rincari dell’energia?
Faremo questi tre mesi estivi e se va avanti così poi chiuderemo tutti. Nella grande ristorazione possono resistere 5-6 ristoranti, ma se finanziati anche da altri, sennò tutto il resto dovrà tornare alla cucina territoriale, neanche regionale. Con 30 euro bisogna far mangiare la gente. Ma scusa, perché in Spagna pagano la benzina 1300 e noi 1800 adesso che è stata abbassata, ma in autostrada 2200? Non la diminuiscono perché ogni gestore fa come ca**o gli pare.
Quindi neanche i grandi chef, come i grandi musicisti durante la pandemia, possono più permettersi di rimanere chiusi?
Io ho 25 dipendenti e mi tocca pagarli tutti. Con gli eventi si riesce a resistere, tra poco ne ho due, uno a Roma e uno a New York, ma non credete che sia facile. Io pagavo di bolletta della luce 3500 euro, adesso è arrivata a 12mila euro al mese. Come ca**o facciamo? E non parliamo del gas. È un gioco che non regge più. Poi mio figlio passa e chiude tutto, ma che ca**o chiudi? Andremo avanti con le candele? Questo è un paese nel quale dopo il Superbonus del 110% tutti gli imprenditori sono nei guai perché non sanno alla fine chi paga. Ma si può andare avanti così?